In Regione Lombardia c’è stato un incontro.
Erano presenti: Assessorato regionale allo Sviluppo Economico, rappresentanti di Cluster Lombardo Mobilità, Cluster Aerospazio Lombardia, Anfia (Associazione nazionale della filiera dell’industria automobilistica), Confindustria Energia, Eni, Unem (Unione energie per la mobilità), Assopetroli, Federchimica-Assogasliquidi, Federmetano, Assogasmetano.
L’incontro ha generato un: “Manifesto per una mobilità sostenibile sotto il profilo ambientale, economico e sociale, da perseguire con una giusta e razionale transizione nell’ottica della neutralità tecnologica”.
L’obiettivo dichiarato: “Il mantenimento della competitività della filiera a livello globale, rafforzandone l’identità regionale e un’azione efficace verso una maggiore sostenibilità del sistema. Le filiere industriali automotive e carburanti oltre a costituire eccellenze a livello globale e a essere da anni asset strategici per il nostro Paese, hanno tutte le capacità innovative, tecnologiche e professionali per contribuire in maniera vincente alle sfide che i cambiamenti climatici ci stanno portando ad affrontare. L’Automotive può essere anche nel ventunesimo secolo il motore di una rivoluzione industriale, economica e sociale senza precedenti”.
La sfida quindi diventa la seguente: “È compito di tutti, istituzioni, industria, associazioni imprenditoriali e sindacali, università e Centri di ricerca e di trasferimento tecnologico creare le condizioni per una graduale e razionale transizione contraddistinta dalla neutralità tecnologica, evitando inopportune accelerazioni che determinerebbero per il nostro continente la perdita di una leadership conquistata in cento anni di ricerca, innovazione e scelte imprenditoriali”.
In poche parole, tutti i presenti invocano la neutralità tecnologica che significa: attenzione, attenzione non solo elettrico!
Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha sottolineato: “L’importanza di questo documento, nei contenuti e nel metodo, una proposta con cui costruire insieme una alternativa. Tutti vogliamo andare verso decarbonizzazione e sviluppo sostenibile ma salvaguardando la Filiera automotive e le sue realtà produttive che sono assolutamente rilevanti”.
“La proposta presentata in Regione dal presidente Fontana e dall’assessore Guidesi per portare avanti una strategia che, oltre all’elettrico, guardi a ogni forma di carburante ‘sostenibile’ deve essere perseguita con forza e determinazione”, ha dichiarato il presidente dell’Automobile club Milano, Geronimo La Russa.
Insomma, meglio tardi che mai, viene da dire.
Finalmente, si accorgono che molte scelte fatte finora, come il sostegno dato alla trazione elettrica senza se e senza ma, sta portando a un disfatta totale per tutti.
Ricordiamo però che Regione Lombardia, come il Comune di Milano, hanno attaccato fortemente le auto diesel e favorito le elettriche fino a ieri, arrivando a coprire con incentivi più del 50% del costo di un'auto elettrica.
Non dimentichiamoci il caso della Volkswagen Up! elettrica dal costo di oltre 20 mila euro che a molti è costata meno di 10 mila euro grazie agli incentivi della Regione Lombardia! E che ha dato un chiaro segnale su quale fosse secondo Lombardia la tecnologia da premiare.
Oggi per fortuna si svolta, ma...
Peccato non averlo fatto prima questo Manifesto. Magari oggi tante aziende e realtà non sarebbero tanto in difficoltà e altre non avrebbero chiuso. Non avremmo la benzina che costa meno del gasolio e avremmo anche meno auto a benzina sulla strada che impattano sull'ambiente un 30% in più di quelle diesel. Non avremmo le energivore auto plug in e nemmeno auto elettriche energivore che hanno godutoe e godono finanziamenti.
Forse non si sarebbe nemmeno arrivati alla stortura industriale di oggi che vede i produttori fare auto elettriche non piccola ma giganti e potenti. Troppo.
Magari avremmo ancora Centri Ricerca di importanti costruttori esteri, come quello che c'era a Torino della GM, ma anche impianti produttivi importanti come quello della GKN o quelli della Bosch e non solo loro.
Insomma: ci vorrebbe da parte di tutti gli interessati maggiore science base, cultura su quello di cui si parla. Come sulle omologazioni Euro 7 che il Manifesto tocca senza approfondire che portare a rispettare i livelli tanto stringenti di questa omologazione comporterà costi così ingenti da avvicinarsi a quelli di un'auto elettrica! Un tranello creato ad arte che andrebbe smascherato.
Insomma, con il Manifesto è stato fatto un passo importante, in ritardo e con ancora tanta pecche, a partire da una visione geopolitica chiara sulle risorse che nel Manifesto è stata totalmente ignorata.
Adesso è da sperare che altri passi arrivino in rapida successione per non trovarsi davvero nel baratro a leccarsi le ferite ma anche a contare i tanti morti che ci saranno.