L’Europa accelera sui dazi per le auto elettriche cinesi.
E non sono di poco conto, anche del 45%.
Peccato che in Europa i cinesi vendano sempre più loro automobili non elettriche bensì termiche. E attenzione: non auto con il motore con le minori emissioni di CO2, il diesel, bensì con quello a benzina. Anche perché meno complesso e costoso da farsi.
Al di là dei dazi, che sono controproducenti nel settore automotive, come storia insegna, e c’è lunga letteratura a riguardo, quello che lascia sempre più stupiti è la distanza siderale tra politica e società, anche per quanto sta succedendo nel primo Gruppo automobilistico europeo (Volkswagen) con chiusura di stabilimenti, licenziamenti, blocchi stipendiale… che dovrebbe far riflettere la politica e le sue scelte. A partire dalle multe sulle emissioni di CO2 per i costruttori automobilistici dagli importi miliardari all’anno, dal 2025 al 2035 si ipotizzano oltre 10 MLD di euro per costruttore, e poi per la decisione unica al mondo di bloccare le vendite delle auto termiche.
Queste scelte cosa comporteranno?
Per i consumatori sicuramente altri rincari dei prodotti nel breve.
Per l'industria seri rischi sulla stessa sopravvivenza nel medio periodo.
Per gli Stati aumenti del debito e crisi sociale.
Per l'Europa una disfatta totale anche considerando le recenti elezioni che hanno visto i cittadini dare preferenze alla sostenibilità sociale.
Per l'ambiente una goccia nel mare considerando che le emissioni della mobilità europea nel mondo valgono meno del 5%. Fermo restando tra l'altro che l'auto elettrica sia meno impattante della termica non a livello locale ma come ciclo di vita ed uso.