Il governo firma un memorandum d'intesa con Pechino sulla mobilità elettrica.
C’è chi plaude e chi critica.
I primi sostengono che lo stesso avvenne negli anni ottanta in UK e le scelte dell’allora primo ministro Tatcher portarono del bene con l’ingresso dei giapponesi.
I secondi sostengono che è inconcepibile per una Paese dalla lunga tradizione automobilistica che debba ricorrere a chi ha industrie dell’auto importanti da meno di vent’anni e che soprattutto oggi possa fare il bello e il cattivo tempo grazie alla volontà tutta politica di abbandonare il motore termico a favore dell’elettrico.
Gli italiani sul tema si stanno infervorando parecchio e come sempre accade ci sono già le tifoserie. Ma questo non è un bene. Perché la tematica ha tantissimi risvolti che se non noti nell’insieme portano fuori strada come sta succedendo. Quello però che unisce entrambe le tifoserie è che in questi ultimi trent’anni sull’auto tanti, troppo hanno sbagliato. E ora ci troviamo con i cocci.
Il punto è che manca una mappa dove orientarsi e dove mettere i nostri valori, che ancora abbiamo, per avviare una trattativa seria ma soprattutto partecipata. Una volta chi voleva andare in Cina lo poteva fare solo se entrava in aziende fortemente legate allo Stato e non potevano avere la maggioranza. Perché non replicarlo?
In Italia il settore automotive ha ancora realtà importanti e ciò deve essere messo a valore ma anche per quanto riguarda eventuali nuovi o vecchi brand, al di là del pensiero su Innocenti e Autobianchi molto puerile, tanto si può fare.
Prendiamo come esempio concreto la micromobilità: perché non pensare a qualcosa ad hoc?
E su piani più importanti perché non agire direttamente sui prodotti sfruttando la nostra creatività e ingegneria? Ma soprattutto coinvolgendo quelle realtà industriali che sono supplier italiani strategici per i grandi Gruppi?
Una volta la Cina era la fabbrica del mondo. Oggi sembra che noi tentiamo di diventare la fabbrica del mondo e anche questo lascia un po’ perplessi perché mettersi a fare i cinesi a casa propria non ha senso. Anche in virtù della mancanza di personale specializzato per la produzione di cui tanto si parla ma poche azioni si fanno per risolverla.
Insomma, è giusto e corretto aprire le porte ma poi si deve entrare più nel merito.
PS
Nel mentre salpa oggi da Shanghai, in Cina, alla volta dei porti europei, il primo lotto di veicoli elettrici Leapmotor International: i SUV C10 e le vetture T03. Si tratta di una tappa importante per la joint venture tra Leapmotor e Stellantis, con l’obiettivo comune di trasferire maggiore innovazione nel mercato europeo e raggiungere rapidamente una mobilità sostenibile grazie alle vetture elettriche. I modelli C10 e T03 di Leapmotor International sono dotati di tecnologie elettriche all’avanguardia e offrono eccezionali livelli di prestazioni, efficienza e autonomia. A giugno 2024, Leapmotor è la quarta startup cinese per vendite produttrice di veicoli elettrici (NEV) intelligenti.
“La spedizione avvenuta questo mese del primo lotto di vetture C10 e T03 in Europa segna una svolta cruciale per Stellantis e Leapmotor,” ha dichiarato Carlos Tavares, CEO di Stellantis. “Dimostra la nostra volontà di offrire ai clienti soluzioni di mobilità innovative e sostenibili. Grazie alla capillare rete di vendita di Stellantis in Europa e all’impegno dei team delle nostre aziende per garantire un prodotto innovativo e di qualità, sono certo che le vetture Leapmotor sapranno suscitare un vasto consenso presso i clienti europei. La nostra partnership offre opportunità importanti e auspichiamo che il percorso che abbiamo intrapreso insieme ci conduca al successo.”
“Dall’apertura delle vendite fino alla prima metà di luglio, Leapmotor ha venduto complessivamente oltre 400,000 veicoli elettrici in Cina,” ha dichiarato Zhu Jiangming, fondatore, presidente e CEO di Leapmotor. “La Cina è il mercato di auto elettriche più grande e competitivo al mondo e il successo riscontrato presso i clienti cinesi dimostra il valore dei nostri prodotti. I modelli C10 e T03 sono stati progettati sin dall’inizio per rispondere agli elevati standard del pubblico internazionale. Siamo certi che la collaborazione tra Stellantis e Leapmotor produrrà una crescita importante che beneficerà entrambe le aziende.”
Potendo contare sui canali di distribuzione di Stellantis, la joint venture Leapmotor International punta a incrementare il numero di punti vendita di veicoli Leapmotor in Europa, passando dai 200 previsti a fine 2024 a ben 500 entro il 2026, così da garantire un elevato livello di assistenza ai clienti. Mentre il primo lotto di modelli C10 e T03 è in viaggio verso l’Europa, Stellantis e Leapmotor continuano ad impegnarsi per individuare nuove opportunità all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità nel settore automotive.
La prima spedizione di questo mese è il punto di partenza di una collaborazione a lungo termine che mira a trasformare la mobilità elettrica in Europa e non solo. Nei prossimi tre anni è prevista la commercializzazione di almeno un modello all’anno.
I veicoli C10 e T03 di Leapmotor
Il SUV C10 di Leapmotor è il primo prodotto di Leapmotor studiato per il mercato globale, in linea con gli standard internazionali di progettazione e sicurezza. C10 si basa sull’architettura LEAP3.0 sviluppata da Leapmotor, che si avvale di una tecnologia elettrica intelligente ai vertici del settore comprendente una configurazione elettronica ed elettrica centralizzata e integrata, il sistema Cell-to-Chassis (CTC) e il cockpit intelligente, vero fiore all’occhiello di Leapmotor. Il SUV C10 elettrico vanta dimensioni da segmento D e una dotazione generosa, la migliore esperienza di guida della categoria, un’autonomia WLTP di 420 km e una valutazione di 5 stelle nei test E-NCAP.
Dopo essere stato insignito dell’“International CMF Design Award 2023” per il suo design tecnologico e la pregevole estetica, ha recentemente vinto il “Gold Award 2024” ai French Design Award (FDA) e il “Gold Award 2024” agli US MUSE Design Award.
Il modello T03 di Leapmotor è una vettura compatta a cinque porte del segmento A, con spazio interno da segmento B. Oltre a essere elegante, è piacevole da guidare e ha un’autonomia WLTP di 265 km. La T03 si è classificata al primo posto nell’Initial Quality Study di JD Power nel segmento delle vetture elettriche a batteria compatte.
NB: Fondata nel 2015, Leapmotor è un’azienda che produce veicoli elettrici (EV) intelligenti e altamente tecnologici. Il fondatore, Zhu Jiangming, è un ingegnere elettronico con oltre 30 anni di esperienza. Leapmotor ha sede a Hangzhou, nella provincia di Zhejiang, in Cina. La sua attività comprende progettazione, ricerca e sviluppo e produzione di auto elettriche intelligenti, soluzioni per guida autonoma, gruppi di trasmissione per auto elettriche, sistemi di alimentazione a batteria, nonché soluzioni per veicoli connessi basate su cloud. In quanto impresa altamente tecnologica, i componenti principali di Leapmotor sono sviluppati e prodotti in modo indipendente, compresi i moduli di propulsione elettrica e i sistemi intelligenti. La percentuale di componenti sviluppati e prodotti autonomamente rappresenta il 70% del costo totale del veicolo e l’azienda ha progressivamente lanciato tecnologie intelligenti all’avanguardia per le vetture elettriche. Come il primo sistema di trazione elettrica Eight-in-One del settore, la prima tecnologia Cell-to-Chassis prodotta in serie e la prima “Four-Domain-in-One Central Integrated E/E Architecture” del settore. Leapmotor sposa una cultura dove il cliente è al centro di tutto e realizza prodotti come C16, C10, C11, C01, T03, con propulsori 100% elettrici e Range Extender per EV. Nel 2023, Stellantis ha investito in Leapmotor. A inizio maggio 2024, Stellantis e Leapmotor hanno costituito una joint venture denominata Leapmotor International B.V. per affacciarsi sul mercato internazionale.