La commissione Trasporti europea vota contro lo stop ai motori termici nel 2035.
Deo gratias. Ma il pericolo è tutt’altro che scampato.
Con 27 voti a favore, 14 contrari e sette astenuti, il fronte della messa al bando nella UE dei motori termici mostra cenni di cedimento.
La prima votazione a Bruxelles è un parere e quindi dovrà ancora affrontare un lungo iter, ma che a partire dal 2035 i veicoli di nuova immatricolazione debbano ridurre le emissioni del 90% e non più del 100% significa che sull’auto elettrica qualcuno alcune domande di cosa significhi veramente inizia a farsele.
Il processo decisionale se obbligare alla vendita di sole auto 100% elettriche entro il 2035 nel Vecchio Continente sarà, però, ancora lungo. Sul tema, infatti, dovrà esprimersi prima la commissione Ambiente; poi inizierà una negoziazione con l’intera commissione; infine il voto plenario.
Voci di corridoio dicono che c’è preoccupazione su come recuperare tutta l’energia elettrica necessaria alla mobilità e attenzione non in virtù della mancanza di gas russo. A proposito: in Italia, pochi lo raccontano, si sta tornando al carbone. Forse al posto di andare in Angola, qualcuno farebbe meglio ad andare in Arabia Saudita per tornare al meno all’oro nero. Oro neri che sulle auto benzina e diesel di oggi grazie ai poderosi sistemi di filtrazione permette di avere delle clean machine.
Tornando a Bruxelles, sempre dai corridoi, emergono flebili vocine riguardo la crescente preoccupazione sul ruolo della Cina nel controllo delle materie prime necessarie alla produzione delle batterie ma anche alla tecnologia legata a quelle ferro litio che sono in forte ascesa come volumi produttivi e richieste. Tutte tra l’altro batterie principalmente made in china.
Dal fronte ambientalista aumentano invece le considerazione sul fatto che sarebbe meglio valutare l’intero ciclo e non fermarsi solo allo scarico, anche in virtù delle elettriche iperenergivore e iper pesanti sempre più diffuse. La realtà di auto elettriche che bruciano più di 50 kWh per percorrere 200 chilometri inizia a essere compresa come quella di avere auto elettriche che in rodine di marcia possono addirittura arrivare a superare i 3 mila kg! Insomma come si è sempre scritto c'è chi inizia a capire che una Panda diesel impatta anche quattro volte meno di una tanto fino a ieri decantata auto elettrica, a cui tanti tra l'altro hanno dato incentivi. Tesla in primis. Sempre nella UE a livello ambientale c’è anche chi inizia a studiare il consumo legato alla comunicazione video che sembra superi addirittura quello della mobilità!
In tutto ciò noi cittadini UE rimaniamo in attesa. Ma attenzione che la lentezza di Bruxelles può rivelarsi letale per l’industria europea legata alla mobilità a tutto vantaggio di quella americana e asiatica.