Fa un caldo incredibile a Parigi. C'è tanta gente in giro, vestita leggera, esclusi i poliziotti presenti ovunque. L'auto e la moda sono alla ribalta ma non c'è il tutto esaurito negli alberghi e nei ristoranti.
Oggi ha aperto il salone dell'automobile di Parigi alla stampa e agli addetti ai lavori. Sabato invece porte aperte per il pubblico.
La moda invece è da giorni in passerella con la fashion week. Emergono i colori di tendenza per l'estate 2017 per l'abbigliamento femminile: il rosa, l'azzurro, i colori polverosi oltre al sempre presente nero.
Chi ci veste punta a far vedere più che a far immaginare chi invece pensa agli oggetti per farci muovere il contrario.
Tanti i temi e le proposte sotto i riflettori del salone dell'automobile di Parigi, con sinistre notizie che arrivano dall'Opec in quanto avendo deciso un taglio nell'estrazione, l'immediata conseguenza potrebbe essere un ritorno del caro petrolio che tanto bene non farà al mercato se si posizionerà attorno ai 100 dollari/dolori al barile. Sia per le auto a benzina e diesel sia per quelle elettriche, perché per muoverle anche a loro un po' di oro nero serve. Potrebbero invece godere di questa situazione e tornare sugli allori le auto a metano e quella a GPL.
Il primo giorno di apertura al salone è importante per ascoltare chi sviluppa le nuove automobili e chi le deve vendere. Ma è anche importante perché bisognerà iniziare a ben studiare tutto quello che è esposto sotto i riflettori per capire le regine, le cortigiane e quelle che invece faranno solo tappezzeria.
La concept elettrica di Volkswagen è sulla bocca di tutti per l'autonomia dichiarata. Si chiama ID, è lunga poco meno di una Golf, è dotata di un motore elettrico da 170 cavalli posteriore, promette 600 km di autonomia tra una carica e l'altra dei generosi accumulatori sia nel peso sia nel corpo. Attenzione ai facili entusiasmi: la Volkswagen ID non andrà in vendita prima del 2020 e anche se nel 2025 potrebbe addirittura presentarsi senza volante, perché autonoma negli spostamenti, non può prendersi un ruolo importante, da regina del salone.
VW annuncia che sarà uno dei tanti modelli elettrici che intende costruire ma è davvero troppo il tempo che passerà per vederla sulla strada. Come stile non emoziona e se si considera che in una lunghezza attorno ai 410 cm ci sono solo 4 posti un po' si rimane delusi perchè da un'auto che aspira ad essere rivoluzionaria era logico aspettarsi più spazio interno e anche una disposizione meno invasiva di spazi dedicati alla propulsione. Sempre sul tema carrozzeria presenta montanti sottili, da anni in uso sulle Citroen Picasso, e un portellone molto simile a quello della BMW i3 ma anche ricorda la Y10 di buona memoria perché in tinta nera o se si vuole essere gentili alla UP!
L'architettura è sempre la stessa, niente motori nelle ruote quindi nienti possibilità dichiarata di trazione integrale o funzioni differenziali. Inoltre se la tecnologia per arrivare a portare l'auto elettrica a 600 km sarà concreta tra quattro anni, bisognerà vedere le contromosse degli altri costruttori e quindi con che auto la ID si confronterà, perchè tutti non staranno fermi ad aspettarla.
Prezzo, peso, tempi di ricarica, consumo energetico relativo... nulla è dato da sapersi sulla VW ID mentre trapela che potrebbe offrire un sistema di apertura automatica per far accogliere pacchi e posta anche in assenza del proprietario. Molti sono colpiti da ciò ma l'idea dell'auto contenitore si era già avuta negli anni passati con sistemi a codice ma poi venne abbandonata perché non si considerava un gran valore aggiunto. Oggi forse con gli acquisti on line in forte crescita e la consegna a domicilio potrebbe essere invece un'idea vincente anche da proporre subito, ma gridare al miracolo, alla soluzione rivoluzionaria appare eccessivo. Insomma tutto ciò porta a dire che la Volkswagen ID è un manifesto sulla potenzialità delle batterie che fa tanto parlare oggi ma che domani presto si dimenticherà perché non si può vivere aspettando il domani e anche perché a livello di cambiamento null'altro c'è. Quindi non è regina e nemmeno cortigiana. Fa tappezzeria.