Volkswagen, la Casa automobilistica più importante del Vecchio Continente e la numero 2 al mondo, ha riportato un utile operativo trimestrale inferiore al previsto.
Volkswagen ha dichiarato di aver prodotto circa 800.000 automobili in meno per una contrazione rispetto al 2020 di circa il 35%.
Stellantis, il quarto Gruppo automobilistico al mondo, ha registrato invece un calo della produzione di circa il 30%.
I due colossi hanno scontato entrambi la carenza di semiconduttori e seppur circolino voci che la situazione sia in leggero miglioramento rimangono nubi scure all’orizzonte.
La carenza di chip, utilizzati in tutto e anche fin troppo (ricordate quando entrambi raccontavano che le auto dovevano diventare degli smartphone con le ruote), ha portato molte Case automobilistiche a tagliare o sospendere la produzione, facendo al contempo salire i prezzi dei veicoli sia nuovi che usati a causa anche di una forte domanda da parte dei consumatori ma anche di un rincaro delle materie prime.
Come avevamo già scritto in tempi non sospetti l’automobile costa troppo già oggi e costerà sempre di più e molte Case stanno operando anche da un punto di vista commerciale per limare sulla rete distributiva che a breve vedrà agenti con marginalità inferiori e una riduzione dello stock. Quindi gran pochi sconti e KM0. Ritornando sul prezzo sempre più esagerato attenzione: non è tutta colpa loro, è anche nostra che vogliamo sempre più accessori e tanta colpa ha la politica che ha imposto regole per la sicurezza e l'ambiente obbligando a soluzioni tecniche molto costose. Giusto per non dimenticare: una Golf pesava vent'anni fa un 60% in meno di quella di oggi e più peso significa più materiali e componenti ma anche meno efficienza quando si muove e quindi più impatto ambientale. Che oggi poi è al centro delle discussioni. Per la serie sempre due passi avanti e tre indietro.
Tornando ai conti, Volkswagen ha realizzato un utile operativo del terzo trimestre di 2,8 miliardi di euro, in calo del 12% rispetto allo scorso anno mentre Stellantis nel pro forma un 14%.
Situazione difficile comunque per tutti, anche per General Motors e Renault. Tutte in grave difficoltà per l’accelerazione sull’elettrificazione che comporta una rivoluzione del business copernicana facendo anche perdere la bussola.
In questa valle di lacrime però c’è anche un Gruppo che registra record. La divisione acciaio di Hyundai ha registrato i profitti più alti di sempre nel terzo trimestre di quest'anno, sostenuti da forti vendite e da una valorizzazione del prodotto.
Hyundai Steel ha annunciato un aumento del 2,374% dell'utile operativo a 826,2 miliardi di won (705 milioni di dollari) per il periodo luglio-settembre. Le vendite consolidate sono aumentate del 31,3 percento su base annua per raggiungere 5,86 trilioni di won, mentre anche il margine di profitto operativo è aumentato a un punteggio record a due cifre del 14,1%! E attenzione: le previsioni sono per cieli tersi e temperature miti per questo Gruppo che si fa tanta in casa.
Riflettendo su questi fatti si può concludere che le industrie automobilistiche europee sempre più impegnate nella delocalizzazione e nel trasformarsi da costruttori ad assemblatori hanno sbagliato; al contrario invece di chi ha percorso la strada di avere tutto il ciclo completo.
Ora, se si pensa al salto che le sopracitate realtà europee e americane stanno facendo con il passaggio all’elettrificazione, vien proprio da farsi il…segno della croce! Perchè presto non avranno più nulla, perderanno anche i motori dopo aver perso la...carrozza! E quando anche la finanza se ne accorgerà saranno ancor più dolori.