Smart non ha mai funzionato.
Se non ci fosse stata Mercedes a coprire i suoi buchi, da anni non esisterebbe.
Anche la scelta di sviluppare l’ultima generazione con Renault non ha portato i conti in nero.
E adesso molti stanno a guardare cosa accadrà con la svolta elettrica, quando Smart non venderà più veicoli a benzina ma solo alimentati con la corrente. Dal 2020.
In questi giorni in Mercedes si guarda molto ad oriente per il suo futuro. Ancora una volta. Perché non dimentichiamoci che la piccola vettura inventata da Mister Swatcht, Nicolas Hayek, già in passato cercò successo sia negli USA sia in Cina ma senza mai riuscirci.
Questa volta però è diverso perché non si offre, sembra venga chiamata. Filtrano infatti sempre più indiscrezioni di interessi cinesi a riguardo, anche perché nel consiglio del costruttore automobilistico tedesco c’è una ingombrante presenza, Li Shufu patron di Geely, Volvo, Lotus…che sull’elettrica ci scommette non poco e che disse quando mise i suoi capitali in Germania che vennero accettati: “...per accompagnarli nel loro cammino verso uno dei principali fornitori al mondo di mobilità elettrica”!
Dire cosa accadrà non è difficile, nel senso che un accordo verso oriente per Smart arriverà, anche perché i rapporti con Renault non sono più idilliaci come un tempo, ma a cosa porterà è ben più complesso. Perché da una parte potrebbe rimanere una produttrice di auto elettriche compatte e basta, dall’altra potrebbe evolversi anche in fornitrice di mobilità urbana con proprie flotte e con veicoli da offrirsi anche ad altri costruttori (sempre cinesi).
Molto dipenderà dai cinesi come vogliono impostare il business. Persone vicine a Li Shufu recentemente hanno fatto trapelare che secondo loro in Cina attualmente ci sono troppi produttori e si vedranno presto fusioni. Se questo accadrà, Smart potrebbe diventare un buon grimaldello anche perché a oggi è l’unica vera city car con tutti i crismi e con i venti sulle chiusure dei centri città potrebbe trasformarsi in uno schiocco di legge "gallina dalle uova d’oro".
Per la prima volta nella sua storia. Sempre che ai cinesi siano lasciate porte aperte e motori accesi per andare dove desiderano.