Ferrari porta a Parigi una 8 cilindri. Si dirà: nulla di strano. E invece no. Perchè questa 8 cilindri è la GTC4, l'ammiraglia di Casa. E mai l'ammiraglia del Cavallino si è offerta con questa tipologia di motori. C'è chi dice: si deve a Marchionne che poco gli importa della tradizione; c'è chi dice: i tempi cambiano e chi si ancora al passato muore; c'è chi dice: la differenza di cavalli tra i due motori è ormai molto vicina e quindi anche le prestazioni; c'è chi dice: è stato fatto per ridurre le emissioni e i consumi; c'è chi dice: il nuovo V8 turbo Ferrari è talmente eccezionale che può fare di tutto... Come al solito quando si tocca la Ferrari sono tutti direttori tecnici. Certo il passaggio è davvero epocale e dire che questa nuova versione è solo a due ruote motrici e può essere usata in città è eccessivo. Il motivo vero è che in molti Paesi asiatici si pagano tasse pesanti sulla cilindrata e quindi il 12 cilindri è fortemente penalizzato. Avessi dovuto decidere però io mai sarei arrivato a mettere sotto il cofano dell'ammiraglia un V8: su queste cose non si può scherzare perché così si offende il mito, il V12. Il dodici cilindri di cavalli ne fa 690 contro i 610 del piccolino. Una differenza apparentemente rilevante ma che alla voce prestazioni influisce poco: la V12 si ferma a 335 km/h, la V8 a 320 km/h; da 0 a 100 balla solo un decimo, 3.4 contro 3.5 secondi. E i consumi? 15,3 litri per la grande ogni 100 km, 11,6 per la piccola. In poche parole la scelta razionalmente ha il suo perché ma su Ferrari e sui miti non si ragiona con la ragione. Perchè così non si costruiscono le leggende.
