Milano area b ultime notizie. non funziona
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24 ottobre 2022

sostenibilità e inquinamento: a Milano l'area B non funziona

L’ex Ministro Giovannini, prima di lasciare la scena, ha pubblicato venerdì 21 ottobre il documento: “Mobilità e logistica sostenibili. Analisi e indirizzi strategici per il futuro”.
 
Il documento riversa molte informazioni ma alla fine quello che emerge chiaramente è una visione di parte con interessi più per chi genera business che per la sostenibilità.
 
Uno dei punti su cui tutti continuano ad insistere è la vetustà del parco circolante italiano.
 
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. In Italia circolano oggi poco più di 38 milioni di vetture. Ebbene, le euro VI sono prossime al 30% mentre le euro III sono scese all’11 % e stanno andando sotto il 10%. Le Euro IV dal 26.3% del 2020 dopo un solo anno sono arrivate nel 2021 al 25.5%. Quindi emerge chiaramente che, come sempre è stato, più passa il tempo più i modelli vetusti si perdono in mondo autonomo.  Senza quindi bisogno di forzature particolari che poi ricadono sulle tasche dei cittadini ma anche sull’ambiente. Perché se ad esempio un cittadino usa poco l’auto sicuramente impatta meno di uno che fa tanta strada e cambia spesso l’auto. Ma questo appunto nel documento dell’ex Ministro Giovannini non è stato assolutamente considerato come il fatto che un’auto piccola anche euro 3 impatta tanto meno di una euro 6 grande  e potente. E sempre nel documento non è stata fatta chiarezza tra le emissioni di Co2 e quelle legate alle polveri sottili cercando di capire per bene quale sia la strada migliore da percorre in base alle esigenze del territorio.
 
Sempre leggendo il documento si rimane anche basiti che non sia stato fatto cenno alcuno sul problema vero del parco circolante veicoli commerciali, oggi in Italia oltre il 45% è ante euro III. Un parco circolante pesante anche perché in forte espansione a causa dell’incremento esponenziale delle consegne a domicilio. Pertanto anche sul tema logistica sostenibile dal documento emerge chiaramente come non si sia entrati nel merito delle questioni più rilevanti concentrandosi invece su altri fattori importanti ma non altrettanto fondamentali.
 
Il Governo italiano ora è cambiato. E’ da augurarsi che si cambi passo favorendo la sostenibilità con intelligenza e documentandosi per bene e non facendosi tirare la giacchetta da chiunque passi a dire la sua, mettendo tra l’altro in difficoltà seria molti cittadini che di questi tempi sono già fortemente vessati.
 
Obbligare come fa il comune di Milano al cambio auto impendendo l’accesso alla città a seconda della classi di omologazione antinquinamento è sbagliato oltre che miope e sinceramente anche per nulla vantaggioso. Come dimostrano i valori dell’aria di questi giorni dove pur in assenza di riscaldamento e di circolazione di auto diesel da euro 6 in giù, nulla è cambiato con valori di polveri sottili mostruosi.
 
Il 18 ottobre scorso, infatti, il satellite europeo Copernicus Sentinel-5p ha "fotografato" le concentrazioni di biossido d'azoto (No2), uno dei tanti inquinanti, nel Nord Italia. E i valori di Milano sono risultati inquietanti, nonostante che dal 1 ottobre ben 188 telecamere impediscano l’ingresso in città dei diesel euro IV ed euro V che vengono dal Comune considerati da anni i veri responsabili della cattiva qualità dell’aria. Quando così non è come appunto oggi si constata concretamente. Senza se e senza ma.

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