Hyundai aumenta la forza lavoro
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24 novembre 2021

chi licenzia e chi assume nel mondo dell'auto

L’industria automobilistica è sempre stata una grande “divoratrice” di uomini.
Nel senso buono del termine in quanto ha assicurato occupazione e portato benessere.

Oggi invece nel mondo dell'auto molte aziende stanno tagliando molti, troppi posti di lavoro con l'eccezione di Hyundai.
 
Hyundai Motor Group si è impegnata ad assumere 46.000 giovani nei prossimi tre anni.

"È dovere del nostro Gruppo espandere la nostra attività per creare più posti di lavoro in modo che i giovani possano utilizzare il loro talento", ha affermato il presidente di Hyundai Motor Group Chung Euisun durante un incontro con il primo ministro Kim Boo-kyum.

La campagna di reclutamento della Casa automobilistica coreana ha finora superato quella di LG, che prevede di creare 39.000 nuovi posti di lavoro, seguita da Samsung (30.000), SK (27.000) e Posco (25.000).

A livello globale, l'industria automobilistica ha visto una riduzione della forza lavoro in seguito alla transizione del business verso modelli alimentati a energia elettrica perché senza i motori a combustione le automobili sono più semplici da farsi  e quindi ci vuole meno tempo e manodopera ma soprattutto anche molti costruttori colgono l’occasione per diventare degli assemblatori. Così da avere meno rischi per bilanci e utili migliori.
 
E a proposito di delegare fuori molte produzioni di componenti: il numero 1 del Gruppo Hyundai ha chiarito che le batterie non faranno parte del core business quindi verranno semplicemente acquistate e non prodotte internamente come invece pensano di fare alcuni in Europa. E su questo punto si giocherà la partita delle partite. 
 

Infine non bisogna sottovalutare che Hyundai sta accelerando sulle auto a idrogeno. A tal proposito dovrebbe produrre 500 mila veicoli a idrogeno nel 2030 e per farlo abbisognerà di posti di lavoro aggiuntivi.
 
Infine si ricordi sempre che il capo di Hyundai è il presidente-proprietario e quindi guida l’azienda non per guadagni a breve ma a lungo termine, come ha fatto suo padre e prima ancora suo nonno. Uomini che hanno guadagnato ma anche creato benessere per la società. Cosa questa che molti manager di importanti Gruppi automobilistici europei non guardano nemmeno di striscio supportati da una classe politica votata al recupero spiccio di voti anch'essi nel breve e non a importanti visioni sul lungo periodo. 



 

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