Nel giro di poche ore giungono notizie d’impatto.
FCA si trova un cappio al collo da parte del Dipartimento di Giustizia americano per “defeat device” sui Diesel 3 litri.
La Francia chiede risarcimento a VW, sembra per 20 miliardi, sempre su tema noto.
In Germania 11 sedi della Daimler vengono perquisite alla ricerca di documentazione su manipolazioni emissioni.
In pochissimo tempo, dagli USA e dall’Europa, giungono notizie che fanno tremare perché non si riesce a capire tutto ciò dove porti e cosa soprattutto comporti. Per noi europei in particolare che sulla CO2 tanto ci siamo esposti e per questo abbiamo sposato il motore a gasolio e ci siamo dati regole super retestrittive quando in altre parti...
Nel frattempo i cinesi della Geely comprano la Lotus.
Il n.1 di Ford, non è più Mark Fields ma Hackett.
GM sembra voglia diventare sempre più piccola: giungono voci di tagli importanti in Sud Africa e India.
Da Tesla giunge un tweet che pensa a un quarto modello, denominato Y, ma tace sul modello 3 che è stato presentato a marzo 2016, ha raccolto ordine e caparre e poi…è sparito. Ricordiamo che nonostante questo Tesla capitalizza in borsa più di Ford che ha più industrie, da' lavoro a molte più persone e produce molte più automobili. Tesla è sugli allori, Ford…
In pochi giorni l’auto e la sua industria è tornata nell’occhio del ciclone apparendo meno solida, a osservatori superficiali, ma anche poco…pulita.
E qui sta un punto focale del mondo in cui oggi viviamo e che ci sta mettendo in ginocchio: non capire dove si è arrivati e perché, ergersi paladini di cose che non si sanno ma si vogliono ugualmente giudicare, fermarsi alla superficialità. Permettendo anche di andare avanti a chi è meglio stia dietro a farsi esperienza per poi eventualmente salire, nel credo della meritocrazia. Parola oramai sconosciuta e che ci porta a vivere in un mondo dove tutto è il contrario di tutto e dove il caos permette di scambiare vittime in atroci aguzzini.