In queste ore sono in tanti a dire la loro sulla volontà di bloccare le vendite delle auto termiche, cioè quelle con motori benzina, diesel, gpl e metano entro il 2035, comprese ibride e plug in.
Ognuno tira acqua al suo mulino o alle sue convinzioni ma nessuno prende il toro per le corna, chiarendo da un punto di vista ambientale cosa sia meglio.
Negli ultimi tempi è passato il concetto, sbagliato, che l’auto a gasolio sia fortemente impattante sull’ambiente quando così non è.
L’ibrida Toyota Prius+, ad esempio concreto, da tanti portata in palmo di mano, emette 131 grammi di Co2 ogni chilometri percorso, ben più dei 117 grammi di Co2 della Mercedes Classe CLA diesel con il 2 litri quattro cilindri diesel. Quindi dire o pensare che tra le due, la giapponese sia più virtuosa non è corretto.
Per quanto riguarda le auto elettriche anche qui bisogna entrare più nello specifico calcolando quanto impattano nella costruzione e quanto sono energivore.
Molti sono convinti che il motore elettrico sia quello più efficiente ma attenzione che non calcolano l’inverter, il peso, la dispersione di energia nelle ricariche ma anche nel passaggio al moto. Tutti fattori che poi nel bilancio complessivo vanno a fare una profonda differenza.
Sul mercato ci sono auto elettriche che per fare 300 chilometri consumano 80kWh di energia, una follia. Ma passano come meno inquinanti di una Panda che per fare la stessa distanza consuma solo 15 litri di gasolio. In più ci si mette anche lo Stato che sui carburanti come il gasolio e la benzina ha accise pesanti ma non sull'energia elettrica. Quindi gioca con la carota.
Il problema è il solito: tutti si sentono allenatori e dicono la loro senza avere esperienze e conoscenze.
Si pensa di essere sostenibili ma in realtà non lo si è affatto.
Negli anni duemila quando l’industria europea aveva la leadership mondiale incontrai il signor Honda e mi disse che stavano facendo un motore diesel anche loro, perché si erano resi conto dell’efficienza. Quando arrivò sul mercato questo diesel di Honda era un quattro cilindri 2.2 tutto in alluminio molto raffinato ma non in grado di competere con i motori europei. Sempre in quegli anni Ford sviluppò anch’essa dei motori a gasolio, validi ma non quanto quelli di molti costruttori italiani e tedeschi. Perchè racconto ciò? Perchè l’oriente ha lasciato questa tecnologia in quanto, diciamolo a chiare lettere, non è stata in grado di fare prodotti vincenti. Come anche gli americani che in patria usano veicoli che impattano due volte i nostri. Noi però in Europa non siamo in grado di riconoscere cosa sia meglio e cosa sia peggio per l’ambiente. E beffa ci troviamo anche nella situazione di dover riattivare le centrali a carbone!
La politica europea deve essere in grado di pesare l'impatto ambientale. Oggi premia auto plug in con motore a benzina che dichiarano emissioni bassissime ma solo su percorrenze brevissime che quando superano i 50 chilometri emettono il doppio di una vettura con motore diesel! La politica non può accettare che un'auto perché elettrica da 200 cavalli passi come meno impattante di un veicolo anche a benzina da 60 cavalli come non può pensare che un'auto che pesa 2 mila kg sia meno impattante di un'auto da 1000 kg. Ma soprattutto bisogna che chi compra sappia che meno energia si consuma meno si impatta e che non esiste mobilità a zero consumo energia e quindi vita e movimento a impatto zero, come tutti vogliono fare credere. E qui sta forse il vero nocciolo della questione.