Sono sempre di più quelli che cambiano automobile dando in permuta la propria come acconto, per poi pagare mini rate per 24, 36 mesi o addirittura 72 mesi. Sono sempre di più e l'offerta di conseguenza aumenta. Ma non si pensi però che siano i più, perchè ancora c'è un nocciolo duro che non si fa incantare.
Questa formula piace ai costruttori perché fidelizza ed è fonte di guadagno maggiore di una vendita convenzionale; ai consumatori solletica perché permette di avere un’auto nuova apparentemente con poca spesa.
Ma come dice il proverbio non è oro tutto quel che luccica e un po' di riflessioni van fatte.
C’è chi è attratto dalla Volkswagen Polo con rate da 129 euro con anticipo di 2.357 euro e riscatto finale di 7 mila ma anche chi punta a una Seat Ibiza a zero anticipo e rate da 199 euro o una Ford Ka sempre a zero anticipo e rate da 188 euro.
L’offerta del zero anticipo è in crescita perché quando ci si ritrova ad avere finito i primi 24/36 mesi non si è padroni di nulla quindi se si acquista un’auto nuova non si ha più qualcosa da dare in permuta come acconto. Conseguentemente bisogna mettere ben mano al portafogli ma se è vuoto…ecco l’opportunità del zero anticipo. Attenzione però che i soldi che si restituiscono con mini rate hanno taeg non proprio contenuti e di ciò poco se ne tiene considerazione, come quasi per nulla si contano i costi di apertura pratica (solitamente 300 euro), i costi d’incasso rata, quelli delle comunicazioni… e che se si salta una rata si finisce segnalati alla centrale rischi per il credito al consumo. Da non sottovalutare anche che quando si fa rientrare la vettura deve essere in condizioni adeguate perché se così non fosse ci sono costi da sostenere.
In definitiva l’acquisto dell’auto, che ricordiamo essere il bene più importante dopo la casa, va fatto con la calcolatrice alla mano come sempre, ma anche con una lente d’ingrandimento per leggere bene tutte le voci come quelle della riscossione rate, apertura pratica, taeg (Fiat mette un 9.82% sulla Panda, contro un 5.02% sulla Stelvio!), chilometraggio concesso, assicurazioni e relative franchigie, tagliandi… e sempre dopo essersi fatti anche due conti con un finanziamento della propria banca ma anche guardando oltre un solo rivenditore, perché oggi di auto scontate il mercato abbonda e c’è chi pur di vendere cala…le braghe, così se due soldi in tasca si hanno buoni affari si fanno.
E se proprio a meno di queste formule non si può fare si consideri quelle che non prevedono il riscatto finale che per noi sono da preferire per non trovarsi con un nulla in mano, perché a fare le cicale il più delle volte ce ne si pente amaramente.