Giovedì, venerdi, sabato e domenica a Milano ci sarà la più grande asta mai organizzata prima in Europa di bici, motoscafi, oggetti e auto d’epoca organizzata da RmAuction. http://www.rmsothebys.com/tv16/duemila-ruote
Riguardo a questa asta c'è tantissima eccitazione anche perché si parte senza riserva e diversi lotti sono più che interessanti.
La scorsa settimana a Los Angeles Jaguar ha ufficializzato che resusciterà le nove Xkss che andarono bruciate nel ’57.
Poche settimane fa si è tenuta Auto Moto d’Epoca a Padova ed è stato un successo di pubblico ma anche di mercato perché le più sono andate vendute e anche nel settore ricambi si è registrato il sold out.
Va però va anche ricordato che nelle ultime aste, tenutesi nei mesi scorsi, non si sono registrati record e diverse vetture non sono state vendute. Bisogna, d'altra parte, tenere in considerazione che in questi ultimi dieci anni i prezzi per molte vetture sono più che raddoppiati e una pausa di riposo può essere fisiologica.
Solo dieci anni fa si comprava una Mercedes SL pagodina prodotta tra il 1965 e il 1970 per 35 mila euro, oggi viene pagata anche più di 70; una Porche 911 che si pagava sempre attorno ai 40 vale il doppio con le ultime 993 raffredate ad aria sopra i 100 e le 911 3.2 senza servosterzo e con 231 cavalli con carrozzeria slim in scia; le Alfa GT anch'esse hanno raddoppiato così come le Ferrari Dino 246, le BB 512... hanno triplicato il loro valore.
L’automobile d’epoca ma anche le vetture di soli venti anni fa stanno vivendo da tempo un momento particolarmente felice, che porta anche a pensare che presto si sgonfierà un po’.
La domanda ricorrente che in tanti si pongono è: “Quanto è concreto il rischio che scoppi la bolla come negli anni novanta?” Sempre che di bolla si tratti.
Dare una risposta non è facile perché ci sono tantissimi interessi in gioco. Dagli attori coinvolti, Case automobilistiche e Case d’asta, ma anche dai potenziali clienti che si muovono come sciami di api sul miele su tutto quanto è legato all'auto e alla sua storia. C’è poi molta attesa sui nuovi acquirenti cinesi e indiani.
Il fenomeno dell’auto d’epoca nasce principalmente in Europa e negli USA presso una classe elitaria, poi si diffonde a macchia d’olio anche nella middle class aumentando di fatto la richiesta e i prezzi, con i giapponesi che negli anni novanta si scatenano acquistando Alfa, Ferrari e Abarth, quindi negli ultimi anni l’arrivo dei russi con i tedeschi che la fanno da padrone e portano i prezzi di Porsche e Mercedes alle stelle. Se l’auto d’epoca partirà anche in Cina e India il potenziale diventerebbe davvero infinito e la domanda supererà l’offerta, quindi ecco che potrebbero raggiungere vette ancora più alte. La disponibilità limitata porta a realizzare vetture che si erano perse, certificate o meglio ri-prodotte dalle Case madri, con i loro centri di restauro specializzati nel recuperare vetture anche fortemente incidentate arrivando pure a cambiare telaio.
Repliche, completamente rifatte, originali, restaurate il panorama diventa davvero sconfinato e, a seconda di come si muoverà il mercato, si vedrà cosa avrà più valore e senso.
A tutti si consiglia di documentarsi approfonditamente, valutando bene cosa si sta considerando, indipendentemente da chi lo propone, anche perché se pur rifatta nell’originalità, può essere vista come una perfetta replica, oppure meglio di quando uscì dalla fabbrica all’epoca e quindi avere anche un po' meno fascino. Non è un caso che in questi ultimissimi anni le conservate valgano di più. Oppure ancora con una storia poco limpida seppur venduta da una Casa d’aste importante, il cui unico scopo non è diffondere cultura o preservare la storia ma fare soldi.