London taxi crisi costo produzione
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23 gennaio 2023

nubi nere sull'auto inglese di proprietà cinese

Ad Ansty, vicino a Coventry, sede della London Taxi Company c’è tanta preoccupazione perché in questi ultimi due anni le cose non sono andate molto bene. 

Dopo più di cinque da una presentazione importante, con annunci di nuove versione elettrificate, la produzione massima degli iconici taxi inglesi è attorno ai 3 mila pezzi l’anno, ancora molto artigianale e limitata per il prezzo della versione ibrida (benzina/elettrica) che non trova acquirenti e per i ritardi accumulati nello sviluppo di quella full elettric che sarebbe dovuta arrivare già due anni fa. E non a caso c’è chi vicino alla dirigenza racconta che stiano cercando investitori e collaborazioni, anche con altre Case automobilistiche per lo sviluppo di una piattaforma che possa non solo servire la versione taxi ma anche una commerciale.

Il colosso cinese Geely, proprietario di Volvo e di London Taxi sembra non si voglia muovere con le sue sole gambe su questa iconica compagnia inglese anche perché dal pieno controllo dell’azienda nel 2013 avrebbe già speso mezzo miliardo di sterline. E a dieci anni dall’acquisto di ritorno nulla c’è stato. 

Rimanendo sempre in Inghilterra, Geely ha poi un altro problemino: Lotus. Un acquisto appena fatto per una spesa di circa 2 miliardi di sterline, la cui produzione andrà anche in Cina ma che richiede ancora forti investimenti.

In UK l’auto elettrica quindi avanza con fatica e il fallimento della fabbrica di batterie Britishvolt è un’altra doccia fredda per chi pensava che la mobilità elettrica fosse facile e vincente.

Dall'altra parte dell'oceano atlantico comunque non si ride: il taglio dei prezzi di Tesla è indicatore chiaro che le vendite si sono fermate.

Da queste informazioni, due i  punti importanti su cui riflettere: i cinesi sembrano in affanno, le auto elettriche continuano a far fatica a vendersi, fare batterie non è facile come tutti pensano e come avevamo detto.

Ripetiamo che nel 2025 si dovrebbero vedere nuove generazioni di auto elettriche e solo allora si capirà se il passo troverà appoggio su terreno solido o su una terribile palaude. 

 

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