Durante le vacanze di Pasqua molti colgono l'occasione per fare un viaggio.
E se lo si affronta con un auto elettrica cosa comporta?
Mettiamo il caso che si voglia andare da Milano a Firenze con una Jaguar elettrica.
Si parte con il pieno, a Modena ci si ferma per un rabbocco. Si deve uscire dall’autostrada per trovare l'area di ricarica dove si starà fermi una quarantina di minuti. Durante la ricarica si può prendere un taxi e andare in centro a Modena spendendo una quindicina di euro per prendere un caffe e ingannare l'attesa o aspettare dove c’è la colonnina, in periferia.
Rientrati in autostrada si va verso Firenze dove si arriva e si può rifare un pieno.
Se con un’auto normale si impiegano due ore e mezza, con una elettrica bisogna aggiungerne una in più. E attenzione che a Firenze ci sono anche colonnine dove non si riesce a raggiungerle con il filo se non facendo una infrazione. Ce ne è una vicina a un muro che si può raggiungere solo posteggiandosi di posteriore. Se la presa è davanti, impossibile e arrivare con il cavo a meno di non girare l'auto. Ma essendo la strada a senso unico...
Ora mettiamo il caso di voler andare da Roma a Milano con un’Audi e-tron. Si parte pieni ma a Firenze è tempo di fermarsi. Poi si riparte e prima di Milano è consigliabile un'altra sosta per non entrare in città al limite dell’autonomia. Ricordiamo che se si finisce l’energia l’auto si blocca e non si muove più, quindi se con un’auto a gasolio si riesce a fare Milano-Roma senza soste per rifornimento, con una elettrica ce ne vogliono due per viaggiare in sicurezza. Sono almeno due ore in più.
E chi vuole avventurarsi su un Milano Parigi con una Renault Zoe? Consideri due giorni!
Questo sempre che tutto vada bene, perché quando si viaggia con una elettrica oggi, bisogna sperare di trovare colonnine libere, funzionanti e bisogna pure munirsi di carte di ricarica di tutti i gestori per allacciarsi e pagare, in quanto al momento non c’è una regolamentazione. Non è come fermarsi all’Agip rifornirsi e pagare in contanti o con la carta di credito. Per la ricarica ci vuole la tessera del gestore, perché ogni gestore ne ha una sua specifica, che non è accettata e non funziona con le colonnine degli altri gestori!!!
Inoltre bisogna augurarsi che la colonnina sia stata aggiornata con il software, perché capita anche di trovarne in blocco. Per non parlare, e non sono pochi, di chi ha avuto il cavo di collegamento bloccato nella colonnina, con il risultato che si può andare via dopo la ricarica ma non con il cavo!!! Ora immaginate di andare da Milano a Verona. Vi fermate per una ricarica e quando state per staccare il cavo dalla colonnina questo non viene via. Cosa fate? Chiamate il gestore, certo. Ma questo deve mandare una squadra perché la colonnina ha un sistema di protezione…passano i minuti, poi le ore…ve ne andate via. Lo passerete a riprendere più avanti! Ma se capitasse in un viaggio più lungo? E l'autonomia della ricarica non serve per arrivare a destinazione? Per questo c’è chi consiglia di averne sempre almeno due di cavi in auto.
In definitiva oggi viaggiare elettrici è da veri pionieri. Si sa quando si parte ma non si ha la certezza assoluta di quando si arriva.
Insomma c'è sempre la sorpresa. Come nell'uovo di Pasqua!