Molte elettriche per fare 100 chilometri hanno bisogno di circa 20- 25 kWh.
Oggi per ottenere 25 kWh ci vogliono circa 20 minuti di ricarica se si ha una potenza da 60Kw; poco più di 3 ore con una potenza di ricarica da 7,4 Kw; quasi 15 ore se si dispone di una potenza da 1,8 kW.
Tanto tempo in più rispetto ai 30 secondi necessari a immettere nel serbatoio la quantità di benzina o gasolio necessaria per fare 100 chilometri.
Per molti, un'auto puramente elettrica non è quindi ancora opzione percorribile. A meno che il tempo non abbia un prezzo.
Ma cosa accadrebbe se in futuro tali soste obbligatorie per la ricarica di energia elettrica durassero solo cinque minuti?
Sicuramente le auto elettriche alimentate con pacchi batteria migliori potrebbero acquisire maggiore interesse nei confronti di chi non vuole perdere tempo.
Molte aziende asiatiche produttrici di batterie sembra stiamo mettendo a punto una tecnologia che permetterà di ridurre sensibilmente i tempi. Come? “Semplicemente” sviluppando dei pacchi batteria che saranno meno sensibili ai picchi di temperatura che la ricarica ultra veloce comporta.
Oggi chi ha un’auto elettrica conosce bene il problema: la prima fase della ricarica avviene con potenza elevata poi però inizia a ridursi se la batteria si scalda troppo. E così i tempi si allungano.
Dagli ultimi esperimenti sembra che una nuova tecnologia sui sacchetti delle celle permetta di contenere la temperatura a soli 15-20° anche quando si butta dentro tanta energia e ciò potrebbe portare ad ottenere con un sistema di ricarica a 900 kilowatt un pieno per fare 500 km in meno di 5 minuti.
Ma ci sono anche altri vantaggi. Se si riescono a tenere temperature nella fase di ricarica ultra veloce più basse si ha minor stress e quindi vita più lunga degli accumulatori. Con questa tecnologia sembrerebbe che i pacchi batteria riescano a sopportare circa 3 mila cicli prima di richiedere la sostituzione.
Inoltre con questa nuova tecnologia non si necessiterebbe anche dell’impianto di climatizzazione delle batterie con ulteriori vantaggi alla voce costi e ma anche consumi.
Il passaggio dallo sviluppo all’industrializzazione potrebbe richiedere due anni di questa tecnologia ma se arriveranno sul mercato è certo che equivarrebbe a una rivoluzione di non poco conto con un tangibile vantaggio per i consumatori ma anche per l’ambiente e di fatto proietterebbe l’auto elettrica in una dimensione di maggior interesse per tutti.
Certo, rimarrebbe sempre il problema di dove recuperare tutta questa energia e anche di come portarla su strada ma questo a chi sviluppa batterie e auto elettriche non importa. Anche perché non importando alla politica…