In questo week end ci sono due “gare” agli antipodi: la MilleMiglia e la Formula E a Parigi.
La prima proiettata totalmente sul passato, la seconda sul futuro.
Ieri abbiamo parlato con il deus ex machina della Formula E, Alejandro Agag, uomo intelligentissimo che guarda lontano, poi con Alain Prost, il professore. Non paghi si è girato per vedere come è la Formula E, i piloti, i team….e ci si è fatti un’idea.
La Formula E ha potenzialità ma anche tanti nodi che vanno sciolti in fretta per fare più presa sul pubblico perché poco ne attrae.
Innanzitutto la formula di disputare le gare nelle città è vincente ma comporta limiti non indifferenti, perché gran parte delle metropoli non si vogliono bloccare per una gara per troppo tempo quindi, spesso, l’organizzazione deve operare in soli 2/3 giorni con tutte le complicazioni del caso. Agag deve imporsi di più sulle amministrazioni locali. Inoltre la decisione di correre il sabato per liberare la domenica la città non è furba.
Agag è riuscito a portare la Formula E a Parigi, ma non nell'ombelico; le aree hospitality sono con tendoni bianchi per nulla futuristi; la pista è limitata a soli 2 km e con punti stretti dove i sorpassi sono "mission impossible"…. Sempre l’organizzazione ma anche i team devono differenziarsi maggiormente perché le auto sembrano tutte simili, troppo; inoltre vanno cercati personaggi come piloti e le tante Case che corrono (Renault, DS, Mahindra, Jaguar…) dovrebbero avere l’obbligo di caratterizzare maggiormente le loro vetture per una identificazione immediata.
I tempi dei piloti genio e sregolatezza come Hunt, Piquet, Villeneuve hanno fatto breccia complice una stampa attenta nel creare miti anche di professori come Prost o piedoni come Andretti. Oggi nulla di tutto ciò emerge.
L’anno prossimo ci sarà BMW, si parla di Alfa Romeo o Ferrari…del circuito di Roma…di Zurigo...insomma c’è tanta carne al fuoco ma va fatto di più, perché l’opera è meravigliosa ma poco rifinita. Non ha costi proibitivi: Agag ha confidato che l’investimento per un GP come Parigi è attorno ai 10 milioni e basterebbe poco di più per ottenere tanto di più.
Certo, il mondo non è più quello della MilleMiglia, delle strade di tutti i giorni che venivano usate aggiungendo solo balle di paglia per delimitarle, per cui tutto era più facile ma anche pericoloso, però qualcosa di meglio non "si può" si "deve" fare!! La regia dell'organizzazione deve essere più mirata e dettagliata in tanti settori.
Altro problema della Formula E le macchine: sono praticamente delle F.3 gonfiate come telaio e ruote, quindi poca velocità in curva, pochi cavalli (poco più di 250). Non è vero che sono silenziose: il rumore dei motori elettrici è un fastidioso fischio e lo stridio delle gomme non piacevole. Inoltre c’è il problema accumulatori... Se si usano batterie grandi per fare un’ora di corsa filata l’auto diventa troppo pesante, quindi a metà gara si cambia auto ai piloti e anche questo è un problema: solo mezz'ora di gara è una...sveltina. Qualcosa di meglio si potrebbe fare magari cercando di giocare proprio sul tallone d’Achille delle elettriche, l’autonomia, creando un qualcosa ad hoc.
In poche parole l’idea è geniale e per questo c’è tanto interesse delle aziende automobilistiche e non solo ma manca pubblico, emozione e colore, quello che ha reso un mito la MilleMiglia che, nonostante oggi sia una semplice passerella di vip e appassionati, ancora gode di tanto seguito.