La settimana scorsa è salito alla ribalta nuovamente il problema della CO2. L’Organizzazione meteorologica mondiale (omm) ha comunicato i nuovi dati sulla concentrazione media di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera che, per la prima volta, ha raggiunto un valore pari a 400 parti per milione (ppm) a livello globale.
Nissan a fronte di questo è stata celere nel diffondere un comunicato a favore delle auto elettriche, enfatizzando le emissioni zero. Cosa vera allo scarico ma non considerando tutta la filiera, cioè la fonte dove si recupera l’energia per muoverle e omettendo dati sul riciclo delle batterie a fine vita che, difficilmente comporteranno zero emissioni di CO2 per lo smaltimento.
Ma il vero problema oggi non è far sapere che l’auto elettrica non emette CO2 al suo passaggio o che l’auto a benzina o Diesel sia più o meno inquinante perché l’auto non è l’imputata per eccellenza mentre così facendo invece la si mette sul banco degli imputati. Ed è ora di finirla con la diatriba tra auto diesel, elettrica, ibrida, plug in GPL, metano... perché è come guardare la pagliuzza nell’occhio e non accorgersi che si ha una trave!
Bisogna infatti riconoscere che gli automobilisti europei e italiani sono tra i meno responsabili delle emissioni di CO2. E’ fondamentale sapere che i maggiori produttori di CO2 da combustibili fossili sono Cina e USA, non l’Europa. E per quanto riguarda l’auto non si dimentichi che negli USA il parco circolante utilizza motori a benzina di cilindrata doppia rispetto a quello europeo con tutte le conseguenze a livello di emissioni di anidride carbonica, quindi, mentre noi europei quando ci muoviamo poca CO2 produciamo, non altrettanto si può dire del consumatore USA ma anche di quello sud americano o russo. Le norme antinquinamento più severe sulla CO2 sono quelle CEE. A un conteggio approssimativo ma non lontano dal vero si può dire che il parco circolante USA emette il doppio di CO2 di quello europeo. E guardando più vicino a noi non si dimentichi che tante nostre auto datate, che per leggi "miopi" non posso circolare nei comuni italiani (le Euro 3 ad esempio e tra un po’ le euro 4) vengono spedite in Paesi vicini (est Europa) a noi dove invece sono ben accettate e siccome la CO2 non è ferma e immobile oltre al danno economico ci ritroviamo anche la beffa! Insomma: se il vicino inquina tre volte più di noi sarebbe meglio intervenire su di lui non su di noi perché lì ci sono grandi margini di miglioramento!
Sapere che un’auto a benzina o a gasolio emette meno CO2 di chi usa legna per riscaldarsi è importante come sapere che l’auto a GPL emette più CO2 delle Diesel e che l’automobile negli ultimi dieci anni è quella che ha fatto di più e meglio per ridurre le emissioni ma anche essere consci che non è vero che l’auto elettrica non emette nulla per mettere alla berlina i motori benzina e diesel che negli ultimi anni tra l’altro sono quelli più meritevoli perché hanno ottenuto i migliori risultati. Riuscire poi a capire che delocalizzare l’inquinamento non è intelligente perché il clima cambia e presenta ugualmente un conto salato a tutti sarebbe davvero la pietra miliare per un mondo migliore.
La morale di tutto ciò è che ci vuole un comitato appositamente creato con fondi dell’Unione Europea che giochi su scala globale e chiarisca una volta per tutte dove e come ci si deve muovere per ridurre le emissioni di CO2 indicando chi fa bene e chi fa male ma anche chi pesca nel torbido... E se questo rimarrà un sogno che almeno noi consumatori si stia attenti a non prendere lucciole per lanterne!