Oltre 500 km/h: questa la velocità massima promessa dalla Hennessey Venom F5. Biposto del preparatore texano John Hennessey che aspira a divenire l’auto più veloce al mondo e le cui prime consegne inizieranno l’anno appena iniziato.
Telaio monoscocca in carbonio da soli 86 Kg, 4 kg in meno di quello della Mclaren; motore V8 di 6,6 litri biturbo per 1817 cavalli e 1617 Nm di coppia; lubrificazione a carte secco, trazione posteriore: già solo con questi dati si fa in fretta a capire che c’è gran poco fumo e molto arrosto sulla Hennessey Venom F5. Anche perché questa bellezza, pesa a secco solo 1360 kg!
Il prezzo di questo proiettile? Attorno ai 2 milioni di dollari.
24 le unità che dovrebbero essere prodotte.
Ad essere sinceri sono certo che questa vettura diventi la più veloce al mondo perché Hennessey di Houston ha iniziato la sua attività negli anni novanta e ha sempre avuto il chiodo fisso della velocità massima non fine a se stessa ma per le sfide da vincere che impone.
Per Hennessey e le sue auto ho un grande rispetto, perché oltre ad avere una ben definita missione, quella della velocità, non ammettono approcci dilettanteschi.
Una prima volta che provai una Hennessey fu su base Viper e rimasi letteralmente scioccato. Il motivo? Il suo “motorino”. Hennessey l’aveva dopato con due turbo che spingevano come i peggiori uragani della Florida quando si portava l’acceleratore contro il pavimento. Per la seconda volta in vita mia mi trovai a tirare bene la cintura di sicurezza, raccogliere per bene le idee e poi ben concentrarmi sul da farsi. E attenzione, mai mi era capitato prima su un’auto con la targa. La Hennessey su base Viper la trovai insomma davvero mostruosa. I due turbo era due veri tifoni che fino alla quarta marcia facevano sgommare e se non si prestava attenzione mettere la coda al posto del muso in un batter di ciglia era facile come far cadere un castello di carta con un soffio. Ma quello che più risultò stupefacente è quanto spingeva anche sopra i 300 km/h. Stetti un pomeriggio e scaricai due serbatoi di benzina per fare tutte le prove possibili e relativi rilievi perché non ci credevo e anche detto tra di noi ne approfittai non poco della goduria. Ad essere sinceri ancora mi corre un brivido sulla schiena che non provai nemmeno quando mi fu permesso portare al massimo la Bugatti Volkswagen a 16 cilindri.
La Hennessy, poi sempre detto tra di noi, era nettamente più rapida nel salire di velocità, tanto che se non ricordo male, staccava la Bugatti di quattro secondi nello 0-300.
All’epoca la Lamborghini produceva la Murcielago. Ferrari aveva fatto la Enzo e c’era la 599. Ma la più potente di tutte sulla carta era la Koenigsegg ccxr, con 1018 cavalli. E in quegli anni faceva capolino la Pagani ma c’era anche la Mclaren SLR e la Porsche Carrera GT…
Il pluripresidente Luca Cordero di Montezemolo non voleva assolutamente che apparisse una Ferrari a confronto con qualsiasi altra supersportiva ma escluso il confronto poi permetteva di tutto. E avendo cronometro sempre in tasca sapevo sempre quale era la più veloce e in accelerazione dai 200 ai 300 con l’Hennessey non c’era storia!
Sempre tenendo aperto il libro dei ricordi, della Lamborghini Murcielago non piaceva la posizione di guida ma soprattutto la posizione del motore troppo alto che quando si entrava in curva faceva sentire tutto e troppo il suo peso con conseguenze se non si adottava una guida pulita, precisa e senza errori, tragiche. Perché quando partiva la Murcielago non la riprendevi più. Era però veloce, soprattutto quando arrivò la versione LP 640. Il V12 venne portato da 6.2 a 6.5 litri. Le teste erano state ridisegnate, modificati i collettori di aspirazione, cambiati gli asse a camme e l’albero motore: insomma era tutt’altra musica e la si portò a ben 334 km/h veri, a fondo scala sullo strumento quasi 360 km/h.
All’epoca, la velocità massima effettiva la volevo fatta con lettore ottico e in alcune prove anche con ruota calibrata per avere doppia conferma! Perché sulla velocità massima in tanti dichiarano più di quello che fanno realmente ieri e oggi e sempre quindi non si sottovaluti che la velocità massima è indicatrice affidabile del valore del motore, dei motoristi, dell’intera vettura e di chi la fabbrica.
Della Lamborghini Murcielago LP640 ancora ripensandoci viene da dire che è stato l’ultimo Toro vecchia maniera. Più forte ma di poco però andava la Mclaren Mercedes SLR (337 km/h) perché aveva un V8 biturbo che picchiava cavalli più del V12 Lambo ma aveva un cambio automatico a cinque marce vetusto e un passo lungo ma lungo ma ancora più lungo che tra le curve per farla girare bisognava guidarla come un TIR! La SLR però sopra i 300 era piantata come nessun’altra complice un’aerodinamica davvero ben fatta che permetteva di spingersi senza patemi. Era quella del club “over 300 km/h” a essere meno impegnativa sul dritto ma la più impegnativa non appena si doveva girare il volante e non a caso è stata quella che ha collezionato più incidenti durante le presentazioni alla stampa. Ed era anche vettura che poco non costava riparare perché prima costruita in CFK.
Pagani per la Zonda dichiarava se non erro 350 km/h di v.max. Mai mi sono azzardato a farli perché auto che mi ha sempre fatto paura. Nel senso letterale del termine. Tra le curve perché troppo carica sull’anteriore e scarica sul posteriore, in rettilineo perché troppo rapida a…far perdere feeling. Insomma, un costoso soprammobile, inutile.
Tutt’altra opinione della Porsche Carrera GT. La più bella vettura da guidare su strada e su pista. Telaio assetto motore… tutto ma proprio tutto impeccabile. Il motore con dieci pistoni che sprigionano 612 cavalli fulminati, così che a ogni leggera pressione dell’acceleratore si aveva una reazione immediata per detto-fatto. Il cambio manuale e la frizione difficile che diventava esaltante una volta compresa per giochi da funambolo. E poi era anche tanto veloce…ma ben lontana dai 500 km/h che promette la Hennessey.