Le auto costano sempre di più. E le elettriche molto di più.
Tesla recentissimamente ha dato una pesante sforbiciata ai suoi listini.
C’è chi dice per vendere di più e chi perché ci sono meno richieste.
Impossibile dire quale sia la verità con Tesla, come sempre. Perché è da sempre una azienda poco trasparente. Unica certezza è che ci sarà una perdita di valore dell’usato, per molti teslari.
In un'intervista alla Frankfurter Allgemeinen Sonntagszeitung, uno dei giornali più importanti tedeschi, l'amministratore delegato del Gruppo Volkswagen Oliver Blume ha dichiarato: "Abbiamo una chiara strategia di prezzo e puntiamo sull'affidabilità". In poche parole niente tagli dei prezzi, come Tesla.
Il messaggio del Ceo di Volkswagen non stupisce per due motivi: primo perché Volkswagen è più concentrata sulla redditività che sui volumi; poi perché scendendo di volumi (ha perso in questi ultimi anni attorno ai 2 milioni di auto) ha vita non facile con i fornitori, sia di materie prime sia di componenti. Inoltre c’è il grande tema che sulle auto elettriche il numero delle componenti viene molto meno prodotto in casa e quindi soggetto maggiormente alle decisioni esterne. Tesla in questo è sicuramente più avvantaggiata anche perché con la produzione cinese usa batterie cinesi e sapendo quanto incide il costo degli accumulatori su un’auto elettrica, se questi si riescono a ottenere con un buono sconto, il cut price è più facile.
Infine, ultima considerazione: con la dichiarazione di Blume al quotidiano tedesco oggi c’è tanto meno amore tra Volkswagen e Tesla, anche perché il Ceo di Volkswagen era prima in Porsche e il Cavallino tedesco sui prezzi ha cavalcato non poco e sembra che voglia cavalcare ancora.