Si parla di aumento dei carburanti: già adesso paghiamo benzina e gasolio tanto di più rispetto ai cugini francesi e austriaci.
Dove si vuole andare a finire?
Attenzione anche sul tema energia, perché con la "voglia" di elettricità dilagante la scossa ci può portare...all'altro mondo!
Giù le mani dal gasolio ma anche dalla benzina.
In questi giorni si torna a parlare di un probabile aumento delle accise sui carburanti ma è ora di dire basta.
Oggi in Italia paghiamo il gasolio, quando va bene, 1,35 euro al litro. In Austria si paga meno di 1,22 euro!
La differenza non è poca. Ogni 50 litri sono 6,50 euro di differenza.
Ma attenzione, se si viaggia in autostrada in Italia il gasolio si paga anche 1,50 e allora la differenza sale: ogni 50 litri, a ben 14 euro!!!
Noi abbiamo ancora in vigore le accise per l’Abissinia e anche per questo paghiamo di più i carburanti ma ce ne sono tante altre più recenti.
E ne vorrebbero mettere delle altre!
Il problema è che così non siamo competitivi ma questo sembra non interessare ad alcuno.
Perché un imprenditore austriaco quando si muove o muove le proprie merci deve avere costi inferiori rispetto a un italiano?
Si parla spesso di uguaglianza ma poi così non è. E questo fa male. Se ne parli in Europa.
Se abbiamo un debito che non riusciamo a far calare è anche perchè siamo meno competitivi.
Oggi c’è un attacco pazzesco all’alimentazione a gasolio e in generale al petrolio, all'auto come la conosciamo e la usiamo a favore della corrente, che deve far riflettere la politica che in tutti questi anni ha incentivato un carburante che oggi serve tutto il trasporto merci.
La maggior parte dell’energia in Italia si ricava dalle centrali termiche che, a differenza di quelle idroelettriche ed eoliche, sono più performanti. E' pertanto impensabile riuscire con l'eolica o l'idroelettrica a soddisfare tutta la richiesta di energia di cui oggi il mondo moderno necessita. Questo deve essere chiaro a tutti.
L’alternativa come potenza prodotta è il nucleare ma noi abbiamo rinunciato e oggi l'energia nucleare la importiamo, pagandola profumatamente ma anche mettendoci in una situazione di forte dipendenza. Per quanto riguarda l'ambiente, chiariamo una volta per tutte che ogni forma di recupero energia comporta un determinato impatto ambientale: le centrali nucleari hanno le scorie, quelle termiche le emisisoni...quelle idro e eoliche sono meno impattanti ma non sono in grado di fornire il quantitativo di energia richiesta. In poche parole bisogna fare bene i calcoli o meglio calcolare tutto il ciclo necessario e non trattare con superficialità un argomento che può portare a decisioni sbagliate. Come si sta facendo oggi.
Ben venga l’efficienza, le lampadine a led, le auto moderne che hanno dimezzato le emissioni, l’utilizzo del gas per riscaldamento e fornelli ma si rifletta con giudizio quanto è conveniente buttarsi sulla corrente per tutto. Potrebbe presentare un conto salato, perché noi tanta corrente ne importiamo, in quanto non ne disponiamo abbastanza. E trovarsi troppo sbilanciati nel mondo in cui viviamo potrebbe essere davvero pericoloso, oggi non bisogna assolutamente mettersi in posizioni assoggettabili ad eventuali imposizioni altrui.
Se i politici non si accorgono di questo, per lo meno noi cittadini facciamo un pensiero ogni volta che necessitiamo di energia, inziando a pensare come fare per consumarne meno. Impariamo a documentarci se è più efficiente un fornello a gas o una piastra a induzione (in Francia vanno molto e tutto è elettrico perché hanno le centrali nucleari quindi costi bassi e tanta energia); quanto è più efficiente un'auto a benzina di una Diesel... E attenzione che se pensate all'auto elettrica non dimenticate che oggi conviene perché non ci sono accise ma un domani se andremo a corrente...potrebbe cambiare tutto.
La morale di questo "pistolotto" è: cerchiamo tutti insieme di documentarci un po' di più, per capire che spesso gli interessi di alcuni non coincidono con i nostri. E non si pensi di essere individualisti, poco generosi... perché se noi stiamo meglio tutti staranno meglio. Come diceva una signora molto brava nella comunicazione di una importante azienda quando asseriva: "Se va bene la.... va bene tutta l'Italia!". E non aveva tutti i torti.