La complessità del mondo in cui viviamo impone conoscenza.
A sentire le dichiarazioni di molti politici sembra che questa non sia in loro possesso.
Sul tema dazi contro l’industria cinese, molti politici dimenticano o non sanno proprio che alcuni colossi cinesi posseggono già marchi europei e/o che siedono nei loro consigli e/o che abbiano pesanti partnership.
Questo gli permette di aggirare tranquillamente qualsiasi dazio, semplicemente sfruttando queste posizioni che gli darebbero accesso a stabilimenti europei.
Un esempio concreto?
Il Gruppo Geely è proprietario di Volvo e sembrerebbe assai intenzionato a portare più produzione in Svezia negli stabilimenti Volvo ed ecco che così le sanzioni verrebbero aggirate.
Come abbiamo più volte scritto i dazi che erano già stati pensati e introdotti nel passato sempre per cercare di arginare gli asiatici, allora i giapponesi, non solo non servirono a niente ma anche furono molto contro producenti. Nonostante ciò, ora si sta ripercorrendo quella “mala strada”.
Allora chi ne approfittò fu il Regno Unito con il primo ministro Margaret Tatcher, oggi potrebbe essere la Svezia ma anche la Francia se come sembra Renault potrebbe dare semaforo verde per la produzione cinese.
Ricordiamo che Renault con la joint venture Horse Powertrain al 50% con Geely ha creato un bel cavallo di troia tra l’altro non sull’alimentazione elettrica bensì quella termica. Horse Powertrain ricordiamo che ha 17 stabilimenti, 19 mila dipendenti.
Così, chi non sa e continua solo a parlare di dazi alla fine rimarrà con un pugno di mosche.