Incredibile ma vero: la Germania va a zig zag.
Il Ministro dell’Ambiente tedesco, Lemke, sposa il piano europeo “Fit for 55” che prevede la messa al bando nel Vecchio Continente, entro il 2035, delle auto ICE, cioè quelle con motore termico (benzina, gasolio, GPL…).
Le dichiarazioni del Ministro Lenke ricordiamo sono in netto contrasto con quelle del Ministro dei trasporti Wissing che si era detto contrario all’uscita di scena repentina delle nuove auto dotate di motore termico. E sempre in Germania cresce anche il “partito” dei contrari ai carburanti sintetici. Fatto curioso: tutto ciò mentre il Paese è in sofferenza energetica e torna a far pompare le centrali a carbone!
Attenzione, chiariamo che la messa al bando delle auto termiche nel “Fit for 55” significa che possono continuare tutte a circolare ma non più essere introdotte sul mercato nuove auto con questa tipologia di motori.
Molti Paesi europei plaudono alla presa di posizione del ministro tedesco dell’ambiente, come Belgio e Olanda; altri come Francia e Italia tremano perché ciò significherebbe andare in contro in tempi brevi a grossi problemi infrastrutturali ma anche industriali e quindi sociali.
Sia a livello nazionale, con ministri che pur essendo nello stesso governo la pensano in maniera totalmente differente, sia a livello europeo sempre con idee diverse sul tema per Paese, il rischio concreto è quello di una spaccatura pesante che non porterà del bene non solo alla mobilità.
La volontà di abbandonare quelle tecnologie che hanno reso l’Europa grande a favore di soluzioni che nel Vecchio Continente non hanno tradizioni e tante conoscenze è un forte rischio ma soprattutto non va trascurato il tema anche delle materie prime che per l’auto elettrica stanno altrove. Quindi c’è la concreta possibilità che poi fatta la scelta ci si trovi come con l’energia oggi, totalmente scoperti.
Fa davvero specie sentire poi un ministro dell’ambiente di un importante Paese prendere posizioni a favore dell’auto elettrica che consuma molta energia, in un momento dove proprio nel suo Paese si riaccendono le centrali a carbone. La beffa di avere auto elettriche che poi dovranno ricorrere a energie “nere” non è quindi affatto scontata non solo per la loro mobilità ma anche per la loro costruzione.
In tutta Europa c’è chi chiede incentivi per la transizione dalle auto termiche a quelle elettriche. In questi anni già tanti soldi sono stati dati e metterne altri sul piatto significa ricorrere a nuovo debito. I prezzi delle auto elettriche continuano a rimanere elevati inoltre la tecnologia non ha fatto passi in avanti. Tutti continuano a sostenere che a breve si vedranno rivoluzioni ma sembra di assistere ai sogni di Musk che ultimamente rimangono tali. Ricordiamo che nel 2020 aveva promesso una supercar da 1000 chilometri e ancora si sta aspettando. Da nostre informazioni prima del 2024 non si vedrà. Aveva promesso l’elettrica da 25 mila dollari e chi l’ha vista…come il suo pick up.
Immaginando poi che davvero l’auto elettrica riesca davvero a portare vantaggi concreti all’ambiente, non si deve dimenticare che l’Europa in questi ultimi vent’anni sulla mobilità è stata quella più virtuosa. Andare oltre prendendo rischi elevatissimi fa venire i brividi. Non dimentichiamoci mai che il parco circolante USA quasi da sempre impatta ben più del 50% rispetto a quello Europeo (perché ha auto più grandi e con motori dalla tecnologia vetusta) ma anche quello cinese non è da meno. Pertanto fa davvero specie prendere atto che i più virtuosi vogliano buttare via tutto per andare a cimentarsi nell’ignoto. O per essere più chiari che non siano i più bravi a indicare la strada ma i più asini.