Rifornire un’auto elettrica oggi non è facile.
Innanzitutto sono ancora troppo poche le stazioni di rifornimento, poi ci sono troppi piccoli operatori che esigono pagamenti con diverse formule, infine c’è il problema che alcune sono veloci, altre lente…è il caos. In più bisogna anche non trascurare che alcune auto elettriche hanno sistemi di ricarica non di ultima generazione.
Rifornire insomma un’auto elettrica non è semplice e come qui si è detto tante volte il frutto è ancora tanto acerbo.
Ma qualcosa si sta muovendo. L’arrivo di elettriche raffinate come KIA EV6 e alcuni grandi nomi per i rifornimento aprono a scenari più sereni.
Shell ad esempio sta lavorando alacremente all'espansione dell'infrastruttura di ricarica, perché la società si considera parte della transizione energetica e vuole continuare a supportare i propri clienti come partner affidabile, indipendentemente dal fatto che facciano il pieno di elettricità o benzina.
Il più grande fornitore di servizi di ricarica in Europa, NewMotion, fa parte del Gruppo Shell dal 2018, la cui rete di roaming comprende già 200.000 punti di ricarica in tutta Europa. È una rete di mobilità aperta nell'UE che comprende 35 paesi e più di 200 partner. All'interno di questo, i conducenti possono utilizzare i servizi di tutti i fornitori con una sola carta di pagamento. E già questo è passo importante.
Ma c’è di più: ci sono 150 punti di ricarica rapida Shell Recharge presso le stazioni di servizio Shell, che consentono una capacità di ricarica fino a 150 kWh e quindi ricariche veloci.
A seconda della tecnologia di cui è dotato il veicolo elettrico e della capacità della batteria, un'auto elettrica può recuperare energia fino a 100 chilometri in circa sei-otto minuti. Quindi è importante scegliere un’auto con tecnologia di ricarica prestazionale.
A proposito: ieri quando si sceglieva un’auto si guardava alla potenza del motore, oggi è più importante considerare la capacità della batteria e il suo sistema di ricarica. Giusto per capirci meglio: una Volkswagen ID3 con rete a 11 Kw per fare il pieno richiede oltre 6 ore; la Kia EV6 grazie alla tecnologia da 800 Volt si può rifornire dal 10 all’80% in 18 minuti!
Tornando alle stazioni di rifornimento entro la fine del 2021, Shell Recharge dovrebbe crescere fino a raggiungere 110 località con circa 240 punti di ricarica rapida. Shell prevede di offrire inoltre circa 3.000 punti di ricarica in 1.000 stazioni entro il 2030.
Shell supporta anche la joint venture Ionity, fondata da BMW, Daimer, Ford e VW a cui si è anche associata Hyundai. Lo scopo della cooperazione è costruire una fitta rete di stazioni di ricarica ultraveloci con una potenza di ricarica di 350 kW lungo le autostrade europee. Ma anche in città qualcosa si sta muovendo: all'inizio del 2021 con Ubitricity. L'azienda, che è stata fondata a Berlino, ed è già attiva in molti Paesi sta lavorando con varie autorità locali.
Per quanto riguarda le formule di pagamento merita un approfondimento l'app Shell Recharge con smartphone. L'applicazione non solo può indicare la stazione di ricarica più vicina, ma può anche filtrare le stazioni in base alla capacità, al tipo e alla disponibilità. Chi ha registrato le proprie carte di ricarica nell'app può pagare direttamente con il proprio smartphone e ricevere anche una panoramica dei costi per tutti i processi di ricarica che sono stati effettuati. Inoltre sempre Shell offre anche soluzioni wallbox per la ricarica domestica e la giusta tariffa per l'elettricità verde con Shell Energy.
In definitiva se Shell si sta muovendo in questa direzione molti altri seguiranno e ciò andrà davvero a vantaggio di tutti sperando anche a prodotti migliori, perché oggi lo ripetiamo fino alla noia, di elettriche davvero efficienti davvero troppo poche ce ne sono.