Trump sembra intenzionato a togliere gli incentivi alle auto elettriche.
Chi pensava a colpi di coda di Musk sembra si debba ricredere, perché il patron della Tesla sembrerebbe anch’egli convinto che se verranno tolti a soffrire di più saranno i concorrenti e non Tesla. Negli Usa gli aiuti a chi acquista un’auto elettrica pesano circa 7500 dollari.
Nella UE la situazione è più complessa perché la crisi del governo tedesco se evidenzierà un forte calo dei verdi potrebbe far cambiare idee a molti anche se i Paesi del Nord che tanto beneficiano della mobilità elettrica non sembra vogliano mollare.
Sicuramente quello che ormai appare certo è che il destino dell’auto elettrica verrà deciso nei primi mesi del prossimo anno quando tutti avranno messo giù le carte sul tavolo, sia gli USA sia la UE.
La Cina potrebbe quindi trovarsi da sola a continuare a correre con l’auto elettrica ma se nei due mercati occidentali finiranno i sostegni, l’industria cinese non avrà vita facile. Certo oggi vende anche molte auto a benzina ma questi motori non sono assolutamente confrontabili con quelli molto più evoluti e parchi sia dell’industria americana sia europea.
La maggior parte dei motori termici cinesi derivano da vecchi progetti Mitsubishi per lo più, e oltre a consumi maggiori hanno anche una erogazione nettamente peggiore con regimi di rotazione molto compressi.
Il cambio di passo se avverrà potrebbe essere ossigeno per l’occidente e le sue industrie che comunque dovrebbero impegnarsi di più, come un tempo, nello sviluppo di buoni prodotti. Perché sinceramente, detto tra di noi, negli ultimi tempi si sono concentrati troppo solo nell’incrementare i margini, ridurre i costi e conseguentemente i contenuti, alzando i prezzi senza alcun motivo giustificato.