Finalmente si è guidata, la nuova Mercedes Classe A. In autostrada, in città, tra le curve, ma solo nella versione 1.5 turbodiesel da 116 cavalli con cambio automatico a doppia frizione. Le altre, che si possono ordinare al momento hanno tutti 4 cilindri benzina e sono la 1.4 da 163 CV (riservato alla A 200) e 2.0 da 224 CV (A 250).
La nuova Mercedes Classe A 180 d promette 202 km/h di velocità massima, 10,5 secondi per scattare da 0 a 100 km/h, un consumo medio di 4,5 litri ogni 100 chilometri.
Subito diciamo che come accelerazione non incanta ma perché pesa tanto. Attenzione però che non significa che la Classe A sia letargica, è solo un po’ meno brillante di quello che sarebbe potuta essere se l’avessero fatta un più leggera. La velocità massima si raggiunge con lungo lancio, più grazie all’aerodinamica eccelsa che alla potenza del motore, motore che comunque piace molto e pochissimo consuma. Ok anche il cambio automatico. Non piace per niente invece l’elettronica d’aiuto al guidatore, sempre troppo invasiva. Il city brake provato per dieci volte, ha funzionato per otto volte, è un ottimo risultato ma attenzione sempre che è un aiuto e che non ci si può fidare ciecamente, come di tutti gli aiuti alla guida. Mentre davvero troppo attivo è il lane assist che arriva anche a frenare una ruota quando ritiene che si sia usciti dalla traiettoria segnata. E sbaglia o meglio interpreta troppo.
Ma andiamo con ordine.
Innanzitutto sia ben chiaro: la nuova Classe A poco non costa e poco non pesa. Il listino parte da ben 29.900 euro e il peso è prossimo ai 1400 kg! Poi non si taccia che fuori è cresciuta molto, ora è lunga 4419 mm, ma per chi siede dietro manca ancora spazio. Giusto per avere due dati con la rivale Golf che l’anno prossimo cambierà tutta: la Classe A è più lunga di quasi 16 centimetri, che pochi non sono ma nonostante ciò il bagagliaio della Golf è ancora più capace con 380 litri contro i 370 della Classe A!
Aperte le portiere anteriori della Mercedes Classe A 180 d colpisce la strumentazione, i sedili avvolgenti con poggiatesta incorporato e i materiali piuttosto ricercati. Dietro invece ci sono porte sempre piccole che non aiutano l’accesso all’abitacolo, si è sempre un po’ incassati ma soprattutto ci sono materiali molto economici: le plastiche dei pannelli portiera, in particolare nella parte bassa, sono da Moskvic dei tempi non certo allegri! Sempre sulla parte bassa della portiera posteriore c’è anche la tasca: è piccola e scomoda. Ancora per chi siede dietro attenzione al tunnel centrale, ingombrante, che porta a dire che ancora una volta la Classe A sia più una quattro posti che una cinque! Il bagagliaio rispetto alla precedente generazione è cresciuto un po’, di 30 litri, pochi.
Tornando alla strumentazione si possono scegliere diverse versioni e in base alle dimensioni e alla funzioni cambia il prezzo.
Sotto il cofano anteriore c’è il millecinque Renault abbondantemente rivisto con sistema di scarico al top grazie alla presenza del sistema Ad Blue per annientare gli ossidi d’azoto. Sviluppa 116 cavalli a 4000 giri, ha ancora due sole valvole per cilindro e una coppia di 260 Nm compresa tra i 1750 giri e i 2500 giri che si apprezza non poco. Viene servito da un serbatoio carburante da 43 litri che tanti non sono ma consumando poco bastano e avanzano. Il cambio è il nuovo doppia frizione.
Avviato il motore poco si sente. Mentre si percepisce la spinta non appena si parte soprattutto nella parte iniziale. E’ una piacevole sorpresa. Allunga agli alti, spinge ai bassi ma soprattutto è tanto ma proprio tanto parco. Dopo i primi chilometri sulla nuova Mercedes Classe A si percepisce il miglioramento alla voce visibilità ma soprattutto emerge un comfort complessivo nettamente superiore. Poco rumore di aerodinamica, leggero di rotolamento, imputabile agli pneumatici Pirelli presenti sulla vettura che tanto silenziosi non sono, si può dire bene anche dello sterzo perché ha ottimo ritorno in città dopo le svolte e in velocità non è mai impegnativo e quando si sta tra le curve si apprezza come precisione. Aumentando l’andatura ci si concentra sull’assetto: Mercedes in Italia ha deciso di tenere bassa l’auto ma dare di serie un assetto comfort che male non è. Ma per chi è abituato a correre un assetto più sportivo che c’è negli optional, è consigliabile, perché quello comfort in estensione ha ammortizzatori un po’ troppo poco frenati al retrotreno che comportano un ciondolamento alle alte velocità che infonde poca fiducia.
In definitiva la nuova Mercedes Classe A ha i suoi perché. Certo, non costa poco ma da tanto di più rispetto alla precedente generazione e anche a diverse concorrenti. Per quanto riguarda i suoi sistemi di intrattenimento sono dei gadget divertenti come il sistema vocale “ehi Mercedes” che permette di dialogare chiedendo tempo, ristoranti…informazioni varie, a volte anche utili come quando si chiede se portare l’ombrello, ma non indispensabili e per il momento non funziona in modo impeccabile, ma si farà. Sui sistemi di aiuto alla guida c’è da dire che sono troppo ma troppo invasivi, anche quando si riduce al minimo il loro intervento. E alcuni anche non si vorrebbero ma Mercedes Italia li impone, non c’è una versione nuda e cruda e anche per questo il listino è tanto salito.
Attenzione che se si prende con i mega schermi tra immagini riprese dalle telecamere proiettati sugli schermi, bipbip per attenzione agli ostacoli, più che far sentire tranquilli i suoi ospiti li stress e non poco.
A domanda se vale la pena considerarla la risposta è si anche perché il salto fatto è stato di quelli importanti ma bisogna stare attenti a cosa davvero si necessita per non trovarsi con un’auto dalle mille funzioni ma che di utili ne bastano meno della metà.
E si tenga ben presente che se si guida con attenzione sulla strada si viaggia sicuramente più sicuri.