Toyota trionfa alla Dakar 2022. Nasser Al-Attiyah ha calato il poker, imponendosi nel rally raid più famoso del mondo per la quarta volta in carriera.
 
Audi invece è uscita con le ossa rotte, avendo conquistato come migliore posizione solo il nono posto.
 
Nota importante: Toyota si è imposta con un motore a benzina da 400 cavalli; Audi ha perso con quattro motori per un totale di 680 cavalli.
La razionalità vince sulla complessità. 
 
Il concept Audi RS Q e-tron con range extender non si è dimostrato all’altezza e a nulla è servito aver dato il volante a Stéphane Peterhansel, il pilota più vittorioso di sempre alla Dakar, e aver fatto gestire i tre esemplari di Audi RS Q e-tron al team Q Motorsport GmbH, la squadra di Sven Quandt che vanta anch’esso un’esperienza ultra decennale alla Dakar. Insomma, nonostante uno spiegamento di forze fuori dall’ordinario, Audi non è riuscita non solo a salire sul podio ma nemmeno a entrare nei primi cinque.
 
Audi annuncia che punterà alla vittoria assoluta alla prossima Dakar sempre con la stesso prototipo affinato, ma quello che emerge chiaramente oggi è che la tecnologia di cui è dotato è risultata perdente, anche considerando che in questa Dakar non c’erano competitor degni dello spiegamento di forze di Audi. Inoltre non bisogna tacere sul malessere che sta crescendo sui regolamenti della Dakar 2023 che potrebbero favorire alcune scelte tecniche a dispetto di altre per fare vincere qualcosa che oggi è perdente.   
 
In definitiva da questa Dakar è emerso quello che avevamo già scritto: la tecnologia del range extender così come è stata portata nel deserto è risultata perdente.