Audi 100 Aerodinamica 1982
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17 aprile 2021

saper tagliare l'aria: oggi Mercedes è in cattedra

Nel lontano 1982, Audi presentò il modello 100.
Che poi diventò la prima A6.

L’Audi 100 è stata un’automobile molto importante perché aveva un coefficiente aerodinamico all'epoca strepitoso, solo 0,30.
All’epoca il risultato ottenuto da Audi era davvero incredibile e ciò consentiva di ottenere un risparmio sui consumi attorno al 20%! Poi è importante anche ricordare che garantiva meno rumore, con pochi cavalli (136) si potevano toccare i 200 km/h... E' stata tra le prime a introdurre una serie di guarnizione porte e vetri piatta e ad alta sigillatura... Audi era allora che ha iniziato ad essere all'Avanguardia della Tecnica. Sempre in quegli anni l'Alfa Romeo Alfetta oltre i 185 km/h non andava; la BMW sulla Serie 5 per superare i 200 doveva mettere sotto il cofano un sei cilindri da 184 cavalli; Mercedes aveva ancora la 200 che con 109 cavalli si fermava a 168 km/h! (Due anni dopo arrivò la 190 e poi la mitica W124 che in fatto di aerodinamica avevano molto da raccontare).

Negli anni che seguirono ci furono periodi in cui l’aerodinamica era più o meno un must e questo era dettato principalmente dal costo del carburante. Se il prezzo della benzina era alto i costruttori facevano di tutto per ridurlo e quindi spingevano sull’aerodinamica se invece era basso…se ne infischiavano. Anche perché, avere un’auto molto aerodinamica non permetteva ai centri stile di poter creare oggetti piacevoli da vedersi.

Oggi l’aerodinamica sta tornando alla ribalta sempre per contenere i consumi ma più che per il prezzo del carburante per ridurre l’impatto sull’ambiente. Meno energia si consuma per muoversi meno emissioni di Co2 si ottengono.

Avere un’auto con un buon Cx consente soprattutto sopra i 100 all’ora grandi risparmi che si possono concretizzare oggi addirittura in un 40% tra un'auto con buona aerodinamica e corretta sezione frontale e una mal...fatta.

Oggi l’auto più aerodinamica è la nuova Mercedes EQS con un valore di 0,20. Un abisso rispetto al 0,24 dell'Audi e-tron GT.
Un valore quello della Mercedes EQS davvero straordinario se si considera che un Gruppo come Volkswagen raggiunse 0,19 solo con il prototipo XL1 (veicolo che con un 1 litro percorreva ben 100 km e che è stato ed è l'automobile più ecologica al mondo perché nessuna anche elettrica brucia così poca energia per percorrere così tanta strada) e che la Tesla Model S si ferma a 0,24.

Mercedes è da anni che investe molto sulla capacità delle sue auto di fendere l’aria e per raggiungere questi straordinari risultati non si pensi che si debba guardare solo al profilo della carrozzeria ma anche a molti dettagli che nell’insieme poi fanno la differenza.
Ricordiamoci che ad esempio negli anni duemila sulla Golf 4 e sulla Passat anche prima, lo specchietto retrovisore esterno destro era più piccolo del sinistro per migliorare il coefficiente aerodinamico.

Più recentemente mi capitò di dialogare con un ingegnere Mercedes sui passaruota della Classe A che avevano una lavorazione particolare: ebbene, disse che quella forma permetteva di ridurre i vortici e quei vortici andando a premere sul battistrada del pneumatico ne minavano la scorrevolezza al punto da andare a togliere i miglioramenti dei costruttori di pneumatici che avevano raggiunto adottando mescole con silicio. Si parlava di un 2-5%.

Incuriosito del fatto ebbi modo di entrare meglio sul tema con una prova semplicissima: presi una Stella di ultima generazione, la lanciai a140 km/h e misurai la distanza percorsa fino al suo arresto. Poi feci la stessa prova con la stessa vettura semplicemente dopo avere mascherato i passaruota interni. Ebbene, la differenza c'e' e non poca. Su lunghe percorrenze e su tante auto in circolazione significa tanta meno energia necessaria per muoversi e quindi anche tanta meno Co2.

La morale di tutto ciò è che l’aerodinamica è importante e materia molto complessa. Il traguardo raggiunto da Mercedes è significativo ed è un ulteriore dimostratore concreto e reale di quanto l’automobile continui a migliorare e ancora una volta se ben fatto, oggetto davvero straordinario che non trova altri pari. Perché è come se gli adorati smartphone riuscissero a consumare meno energia e non invece come è a bruciarne sempre di più a ogni nuova generazione.
Ma di questo nessuno ne parla e tra l'altro passano sempre come ipertecnologici quando sono sempre più sul futile che sul davvero utile.

PS Un bel po' di anni fa, ricordo che andavo spesso in Germania con mio papà. All'epoca avevamo un'Alfa 6. Sulle veloci autostrade tedesche capitava di incontrare le prime Audi 100 che andavano come delle pallottole. A domanda come facessero ad andare così veloci con meno cavalli rispetto a noi, mi chiese di aprire il finestrino e di mettere fuori la mano. Prima aperta e verticale al terreno, che facevo fatica a tenere, e poi girata per raggiungere la posizione orizzontale al terreno. Quindi aggiunse: "Vedi, questa è la differenza tra l'aerodinamica della nostra Alfa 6 e quella dell'Audi 100!"  Parlando sempre in tempi recenti con molti amici, mi sono accorto che pochi considerano l'aerodinamica e quanto vada ad incidere lo spostamento del'aria sui consumi. Per questo penso che mettere una mano fuori da finestrino possa essere istruttivo. Anche perchè magari quando si sceglierà la prossima auto si potrà tenere in maggior considerazione anche questo fatto. Tenete infine presente che un ruolo altrettanto importante lo gioca la sezione maestra e le dimensioni: una mano piccola prende meno aria di una grande...





 

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