La Volkswagen e-UP! elettrica non è più ordinabile.
Forse tornerà sul mercato il prossimo anno ma poi potrebbe sparire ancora.
I motivi di questo nascondino sono molteplici e devono far riflettere.
La piccola della Casa tedesca che tanto ha goduto forti incentivazioni statali e regionali, (c’è chi è arrivato a pagarla meno di 8 mila euro contro un prezzo di listino pari a 23.350 euro), oggi non è più ordinabile.
Molti scrivono per l’incredibile successo ottenuto.
Ma ciò non è nemmeno pensabile. Perché Volkswagen, non dimentichiamo mai, ha capacità produttive da 80 auto l’ora di un solo modello (Golf), quindi ha tutte le capacità di soddisfare qualsiasi forte richiesta, in un contesto normale.
Il punto è che un’auto elettrica dipende troppo da chi produce le batterie e pertanto richiede programmazione attenta in quanto i fornitori di batterie non sono come quelli dei motori termici che riescono ad aumentare le capacità magari anche riducendo i prezzi in tempi ragionevoli. Con l'auto elettrica insomma tutto deve essere frutto di calcoli attenti che è difficilissimo variare in corsa.
In più è poco o per nulla redditiva e con i volumi in essere, senza fare alcun investimento importante, arriva a fine ciclo vita già sul finire del prossimo anno. Perché non dimentichiamo che la piccolina arriva a dieci anni di vita, vide la luce nel 2011 e il progetto risale ad almeno cinque anni prima.
Attenzione, quindi, l’anno prossimo potrebbe esserci ancora un piccolo stock di questa piccola elettrica ma poi quasi sicuramente calerà il sipario definitivamente
Tutto questo deve far riflettere e far capire che sull’auto elettrica si deve cambiare schema.
E soprattutto la politica deve stare molto attenta, in quanto l’ingresso a gamba tesa in mondi complessi che poco conosce, in poco tempo potrebbe travolgerla come il peggiore degli tsunami immaginabili. Con danni incalcolabili poi per tutti.
Oggi ci vuole molto più responsabilità da parte di tutti e capire cosa può portare reali vantaggi e cosa no. A partire da cosa è davvero ecologico ma anche chiarendo per bene che un conto sono i desideri e un conto è la realtà.
L’esperienza ci dice che la libertà di mercato e la concorrenza rimangono i migliori requisiti per l'innovazione e il benessere. E che sempre la concorrenza sana è il migliore viatico per il pianeta. Pensate solo a quanto si sono ridotti i consumi sulle auto negli ultimi vent’anni e quanto ciò abbia ridotto l’impatto ambientale.
In questi tempi invece si fa gran uso di innaffiatoi (con denaro pubblico) per bagnare e far crescere business che da soli non stanno in piedi e tra l’altro non hanno possibilità di crescita, il tutto facendo tra l’altro dei gran debiti. Pensiamo solo al recente passato quando si sono incentivati le fonti rinnovabili e i pellet per il riscaldamento.
In Germania ci saranno le elezioni nel 2021. La classe politica della grande Germania potrebbe trovarsi presto seduta su bombe pronte ad esplodere sia per temi economici sia sociali in quanto c’è una deindustrializzazione pesante che può portare tantissimi a trovarsi senza lavoro. I ministeri degli affari economici stanno elaborando piani strategici che però vengono pesati dai verdi e il cortocircuito si innesca generando pericolosissimi shock sull’industria.
Il caso della Up! elettrica deve far riflettere.
Si sono spesi soldi pubblici a debito per un prodotto a fine vita e con limiti importanti che non hanno portato posti di lavoro, non hanno generato guadagni ma solo spese e che da un punto di vista ambientale è tutto da dimostrare il reale vantaggio. E che magari tra dieci anni o anche meno le sue batterie non saranno facili da rimpiazzare creando un ulteriore danno ambientale ma anche obbligando tanti suoi oggi felici possessori a doversene disfare impattando sull’ambiente in modo considerevole.
Non era quindi meglio aspettare e magari lavorare su un progetto dalle prospettive più lunghe? Come si spera possa essere la ID.3?