Un milione.
Tante ne hanno prodotte di 911.
Numeri da auto popolare seppure non lo sia.
"54 anni fa ho fatto il primo giro con mio padre sulla strada alpina del Großglockner. Ancora oggi, quando viaggio a bordo di una 911 provo le stesse forti emozioni di allora.” Il commento di Wolfgang Porsche, il figlio più giovane di chi la disegnò, spiega il successo di questa vettura che non ha uguali per i contenuti unici che l’hanno resa una vera icona e che merita ricordare: il contagiri al centro del cruscotto; l’accensione di avviamento a sinistra del volante per rispettare la tradizione delle partenza di Le Mans dei bei tempi; la reattività dello sterzo immediata; il sound granitico dei motori Boxer; il motore posteriore a sbalzo che impone una tecnica di guida unica, obbligando a portare la frenata fin dentro la curva, per dare carico al leggero avantreno; le forme della carrozzeria; le prestazioni notevoli ma mai punto di riferimento nelle gt al contrario dell’impianto frenante che, grazie alla distribuzione dei pesi, permette dischi esagerati al retrotreno; il sistema di chiusura del cofano anteriore: appoggiando un dito sullo stemmino si aggancia con scatto secco per far percepire la qualità costruttiva…: sono davvero tanti i dettagli che portano a dire: “è un’automobile che non si dimentica e ogni volta che la si vive trasmette emozioni uniche".
Automobile diversa da tutte le altre, la 911 ha sempre fatto discutere molto e molti e dal 1963 ha vissuto anche momenti difficili, riuscendo comunque a mantenere sempre una sua chiara identità, tanto che oggi si trova a festeggiare questo importante traguardo pur non intaccando l’immagine di prodotto esclusivo e addirittura collezionabile, fatto più unico che raro ma anche indicatore di quanto i germanici siano perseveranti.
Oggi oltre il 70% delle 911 prodotte è ancora circolante e questo può essere letto come conferma della sua affidabilità nonostante numerosi acciacchi, come la serie 996 con i suoi motori a raffreddamento ad acqua che saltavano come tappi di champagne.
Nel 2016 sono state consegnate in tutto il mondo 32.365 Porsche 911 e su questa lunga fiaba è difficile che tramonterà il sole, anche perché Porsche sta portando avanti la Mission E che può essere vista come la prima 911 elettrica e potrebbe rivelarsi oro puro, poiché in futuro potrebbe diventare la prima sportiva da usare quotidianamente nelle mega city che, dalla delocalizzazione dell’inquinamento sono sempre più attratte, aggiungendo un altro tassello importante al mito 911.
Il merito di questo successo va in primis a chi l'ha pensata e portata avanti: i Porsche, compreso Wolfgang Porsche. Il più giovane dei figli di Butzi Porsche, colui che la disegnò. Wolfgang Porsche, classe 1943, giova ricordare che non ha mai avuto vita facile: iniziò a lavorare come importatore per l'Austria della Yamaha e per due anni lavorò anche in Daimler. Per anni è stato visto come un amante della bella vita più che come un uomo sulle cui spalle poggiare un colosso industriale. Wolfgang Porsche è una figura molto particolare: riservato ma, al tempo stesso, attentissimo a tutto e pronto al dialogo, con due occhi vispi come pochi altri ed una educazione fuori discussione. Da sempre è stato sostenitore della 911 anche quando qualcuno spinse per le Porsche a motore anteriore. Dal 2007 è vero protagonista non solo in Porsche ma anche in VW. Al cugino Ferdinand Piech ha sottratto la scena e lo scettro e questa la dice tutta su chi sia e su quanto anche la 911 gli debba!