Luca de Meo, CEO del Gruppo Renault (Renault, Dacia, Alpine e il nuovo brand legato ai servizi, Mobilize) ha presentato "Renaulution", il nuovo piano strategico che si prefigge di orientare la strategia del Gruppo francese dalla corsa ai volumi alla creazione di valore.
Il piano strategico è stato strutturato in 3 fasi: la fase "Risurrezione", che continuerà fino al 2023, si concentrerà sulla ripresa del margine e sulla generazione di liquidità; la fase "Rinnovamento", che proseguirà fino al 2025, vedrà il rinnovamento e l’arricchimento delle gamme, contribuendo alla redditività delle Marche; la fase "Rivoluzione", che avrà inizio nel 2025, farà evolvere il modello economico del Gruppo verso la tecnologia, l’energia e la mobilità, facendo del Gruppo Renault un precursore nella catena del valore delle nuove mobilità.
Il Gruppo Renault fissa nuovi obiettivi finanziari: entro il 2023 punta a raggiungere un margine di oltre il 3%, circa 3 miliardi di euro di free cash flow operativo nel Ramo Auto in cumulato (2021-23), e di ridurre gli investimenti e le spese nelle attività di R&S a circa l’8% del fatturato, quindi contraendoli di ben 2 punti perché erano al 10.
Entrando più nel merito taglio delle piattaforme dalle attuali 6 a sole 3 e taglio anche dei motopropulsori da 8 a 4! Inoltre ridimensionamento della capacità industriale da 4 milioni a 3.1 già nel 2025!
A una prima lettura viene da dire: “hanno messo le macchine indietro tutta!”
Per quanto riguarda il tema elettrico: Alpine avrà modelli alimentati dalla corrente ed è stato mostrato un prototipo (nella foto) elettrico di Renault che dovrebbe riprendere concetti della R5. Auto mito della Casa francese negli anni settanta. Questa concept elettrica avrà il compito di democratizzare la mobilità individuale elettrica e secondo sempre il nuovo management di Renault le elettriche garantiranno maggiore remuneratività.
Alla fine è inutile fare giri di parole: il piano messo a punto strizza l’occhio alla finanza cattiva che premia chi più taglia di chi più costruisce. E un po' si deve anche alla situazione complessa già esistente, solo lo scorso anno nei primi mesi Renault ha bruciato 7 mld e l'anno di certo non si chiuderà con valori inferiori. Quindi a mali estremi estremi rimedi. Ma un po' più di coraggio e visione ci voleva. Anche perchè molti rivali gongolano e di idee innovative e rivoluzionarie non se ne sono sentite. Nulla sulla mobilità urbana. Nulla su "futuriste carrozze", robot taxi...nuovi concetti.
Infine, detto tra di noi, l'idea di rifare un mito, la R5, ricorda molto l'operazione Fiat 500. La piattaforma su cui si dovrebbe costruire la futura R5 potrebbe essere la CMF-EV dell'alleanza Renaulrt Mitsubishi-Nissan sui cui potrebbero venire posizionate batterie con capacità tra 40 e gli 80 kwh. A questo punto viene anche da dire che la Zoe non avrebbe più senso di esistere.