Ultimo week end per il salone di Parigi, edizione 2016.
Fino ad oggi abbiamo scritto e commentato le novità prossime al debutto ma adesso è giunto il momento di guardare oltre, con le concept car. Automobili che fanno sognare un futuro intrigante oltre che per le linee particolarmente emozionanti anche per i contenuti stimolanti. Alla faccia di chi pensa che l’auto di domani diventi un…elettrodomestico!
5,7 metri di lunghezza, cerchi da 24 pollici con un motore elettrico per ogni ruota (per una potenza complessiva di 750 cavalli), la Vision Mercedes Maybach 6 grida "producetemi" e in fretta. Questa concept è un vero tifone di emozioni per le linee portate allo spasimo: il cofano lungo più del letto di un Vatusso; l’abitacolo arretrato che comporta i sedili appena davanti alle ruote posteriori, per far sentire quanto scalpitano; i due vetrini posteriori tanto piccoli perché nessuno la può inseguire e quindi inutile è osservare il mondo che si lascia alle spalle…può essere vista come la Maybach della vera rinascita ma anche l’emblema dell'assioma che: un’auto se ben realizzata mai potrà essere come un frigorifero. Tecnicamente colpisce la posizione dei motori nelle ruote, perché questa si pensa essere la soluzione vera per l’auto di domani, sia elettrica pura sia a idrogeno.
“Prefigura l’auto del futuro” è stato detto dai vertici Renault e non credergli significa farsi del male. La Renault Trezor concept è spinta da un motore elettrico da 350 cavalli e 380 Nm di coppia massima, derivato da quello utilizzato in Formula E, per un’accelerazione 0-100 km/h in meno di 4 secondi ma soprattutto scopre molte soluzioni di design che si potranno vedere su modelli prossimi a venire, sempre firmati da Laurens Van den Acker, che con questa concept fanno credere che si possa andare sulla luna. Tecnicamente svela una cellula in carbonio a conferma che la costruzione in materiale composito della cellula abitativa, già in uso su tante supercar, è una strada che non verrà più abbandonata.
Cxperience di Citroen è lo scrigno prezioso non solo per il contenuto che una volta aperto svela tesori impensabili. Volumi che accelerano il battito cardiaco, tagli netti per far affermare il coraggio, sotto questa pelle svela sospensioni a tamponi idraulici che promettono di fare viaggiare sul tappeto volante, nel segno della tradizione del Double Chevron. Tecnicamente dispone di un sistema ibrido plug in simile a quello che servirà tanti modelli prossimi a venire del Gruppo PSA, a partire dalla SUV DS che si vedrà già il prossimo anno e dal 2019 anche per la Peugeot 3008: 60 km di autonomia in elettrico ma anche un generoso benzina da 200 cavalli per essere sempre liberi di andare dove si vuole.
GLM-G4 è la sorpresa. Arrivata da Kyoto, aspira ad essere la rivale di Ferrari e Lamborghini ma al posto di bruciare benzina consuma corrente. 400kw, 3,7 secondi per scattare da 0 a 100 km/h, 400 km di autonomia secondo il ciclo NEDC, porta 4 persone, ha porte che si aprono verso il cielo e proietta tutti verso l’universo. Anche questa fa largo uso di carbonio.
Infine, ciliegina sulla torta, l’altra concept di Mercedes. Si chiama EQ, è un SUV che potrebbe entrare in produzione nel 2019 e grazie a due motori elettrici, uno per asse, potrebbe essere la risposta alla Tesla X. Sogno o realtà si vedrà.
Quello che in definitiva appare certo da Parigi è che l’industria dell’auto non molla, ha premuto sull’acceleratore e tutte le novità e le concept presentate hanno meritato pienamente grande attenzione.