La commissione Ambiente, del Parlamento europeo, ha approvato (46 voti favorevoli, 40 contrari e due astensioni), la proposta di fermare la vendite, dal 2035, di tutti i veicoli dotati di motore termico (benzina, gasolio, gpl), quindi anche le ibride.
Per la prima volta nella storia in Europa, i legislatori potrebbero annullare la libertà tecnologica all'industria automobilistica e la libera scelta ai suoi cittadini imponendo tra l'altro prodotti fino ad oggi più costosi, meno performanti e anche più impattanti, tra l'altro per lo più non Made in Europe!
La decisione presa favorisce l’auto elettrica che per fare 100 chilometri consuma tra i 20 kWh e i 30 kWh a una termica che brucia tra i 4 e i 6 litri; invita all’uso delle auto elettriche che pesano anche 3 tonnellate a quelle termiche che pesano la metà. Inoltre premiano auto meno longeve: se si guarda il turn over dei modelli elettrici tra l’altro incentivati nel recente passato è una doccia fredda: Renault Fluence, Nissan Leaf, Volkswagen eGolf, Volkswagen eUp, Smart For Two EV, Kia Soul EV, BMW I3… tutte auto che hanno avuta una vita poco serena, tra aggiornamenti, cambiamenti e dismissioni ma soprattutto si sono rivelate un fallimento ambientale ed economico.
Tornando sul tema valutazione impatto ambientale, interessante sarà anche approfondire quanto questa decisione se verrà presa peserà sulla produzione dei veicoli, il mantenimento e le sostituzioni in base a tempo/distanza percorsa e il fine vita. Alcuni studi hanno cercato di fare luce su questi parametri, ma una valutazione precisa e universale è molto difficile perché dipende da troppi fattori; politica industriale del produttore, stile di vita, quote di produzione di elettricità da fossile, idroelettrico o nucleare...
Semplificando al massimo, secondo alcune informazioni raccolte negli anni, stimiamo che ci vogliano 15 kWh di energia, per ogni Kg del veicolo prodotto: ora essendo le elettriche molto ma molto più pesanti sulla bilancia l’auto elettrica impatta tanto di più; c’è poi anche da considerare dove viene prodotta e come la forza lavoro si sposta: se utilizza grandi SUV come negli USA l’impatto sarà doppio quindi anche questo andrebbe considerato e aiuterebbe l’Europa. Certo, anche alcuni produttori che hanno delocalizzato negli USA non ne sarebbero felici ma pensate solo anche all’impatto sul trasporto via nave quanto si risparmirebbe con produzioni locali come voleva fare tycoon indiano Tata quando era vicino a Fiat.
Ora il testo passerà al vaglio della plenaria del Parlamento europeo. Una volta che l'intero Parlamento europeo voterà, legislatori e Paesi dell'UE dovranno negoziare le regole finali.
L'UE sta negoziando proposte per richiedere ai Paesi di installare punti di ricarica pubblici a intervalli regolari lungo le strade principali ma non vi è alcun punto su dove si recupera l’energia e intanto molti Paesi si buttano sul carbone!
A proposito di energia pulita: uno studio svizzero racconta che un pannello fotovoltaico in un anno produce 100 KWh mentre una pala eolica di 80 m del Parco del Gottardo in un anno genere 7000 MWh. Sempre in UE si dibatte sulla tassonomia su cosa si meglio: forse anche qui un po’ più di attenzione sarebbe necessaria. Anche perché sarebbero molto più importanti e strategici gli investimenti nelle fonti energetiche e poi passare ai veicoli.
Molti automobilisti chiedono lumi su questa decisione e alcuni sono molto preoccupati perché hanno appena ordinato auto a benzina ma si ricorda anche una volta che la decisione finale non è stata presa e che si potrà continuare a circolare ancora per decenni con le auto termiche. I problemi semmai sono ben altri e di ben altra importanza tra cui la perdita della leadership tecnologica del settore auto europea perché sull’elettrificazione è l’Asia ad essere lepre; poi la dipendenza energetica sarà ancora più forte finché non si passerà al nucleare che dovrà essere cospicuo; infine non si sottovaluti l’impegno economico elevatissimo per questo cambiamento, un ulteriore scoglio da affrontare tra l’altro con già una esposizione economica molto pesante dovuta alle spese legate alla pandemia e alla guerra in Ucraina.
Insomma, c’è ancora una flebile speranza ma detto tra di noi si vede più buio che luce e finché non si capirà bene come andranno le cose il consiglio è tenersi la propria cara e anche vecchia auto. Anche perché la maggior parte delle elettriche oggi in vendita potrebbero diventare presto obsolete se come alcuni sostengono sulle batterie se ne vedranno a breve di più potenti con costi e pesi inferiori. Ma su questo noi nutriamo seri dubbi. Dubbi che non sfiorano politici che si pensano grandi pensatori ma in realtà sono ai margini di una società che non riescono a capire e a sistemare, dando anche più equità.