L'auto condivisa o car sharing è un servizio di mobilità urbana che permette l'utilizzo di un veicolo fornito da un soggetto terzo su prenotazione noleggiandolo per un periodo di tempo breve, nell'ordine di minuti od ore, e pagando in ragione dell'utilizzo effettuato.

Una idea sulla carta intelligente ma nella pratica non vincente. Soprattutto da un punto di vista finanziario sia per gli utilizzatori sia per i fornitori del servizio.

Almeno così come è stata fino ad oggi proposta.

E' inutile girarci intorno. 

I conti economici delle aziende che offrono questo servizio non tornano e non a caso chiedono contributi al Governo. 

Share Now (Car20Go), Assosharing e Aniasa hanno presentato ben quattro proposte al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini.

La prima richiesta è l’abolizione del canone annuale dovuto ai Comuni per svolgere il servizio. Poi l’Iva al 10%. Quindi una inclusione nel buono mobilità e non paghi fondi pubblici per la promozione delle piattaforme Mobility as a Service.

Insomma, il mondo del carsharing ha il cappello in mano e questo indica chiaramente che c’è qualcosa che non va.

Importante sarà vedere come si muoverà il Governo: sosterrà business perdenti oppure metterà un punto?
Se passerà la seconda scelta, il carsharing dovrà essere ripensato seriamente e quindi potrebbe finalmente trovare un suo diritto di esistere se invece al contrario otterrà incentivi nulla cambierà.
Ma se non c’è evoluzione ci sarà involuzione con tutte le conseguenze del caso e per tanti.

PS Ma siamo proprio sicuri che il carsharing sia amico dell'ambiente? Guardate cosa è successo con i monopattini ma anche con molte vetture adibite a questo utilizzo smodato: vita più breve dei prodotti, costi partiti bassi e poi cresciuti a dismisura, circolo vizioso per la manutenzione... mancanza di regole. Prima di dare soldi si pensi a un carsharing intelligente perché l'idea è buona ma la messa in pratica è stata pessima.