A 9 mila chilometri di distanza da noi c’è la Cina.
Nell’ultimo decennio questo Paese è stato il mercato dei mercati per molti e per l’industria automobilistica germanica in particolare.
Per Volkswagen e Mercedes è stato ed è ancora un vero e proprio bancomat. Un bancomat che ha anche drogato molti manager perche gli ha illusi di essere dei geni quando i risultati eccezionali non dipendevano principalmente dalle loro azioni bensi che si era aperto un mercato gigantesco popolato da soggetti assetati di qualsiasi cosa.
Giusto per avere due dati: nel 2014 il responsabile Volkswagen del mercato cinese, Jochem Heizmann mi disse che aveva il compito di portare la produzione a 3 milioni; l’anno prima era a 2.3. Quindi da un anno all’altro l’incremento era superiore del 20%! I suoi piccoli occhi brillavano. Una crescita quindi già importante ma che non terminò, perché si arrivò a quattro milioni, praticamente raddoppiò in soli 24 mesi! E ancora oggi, nell’horribilis 2020 la Cina ha dato molto a Volkswagen perché le ha permesso di segnare un altro record.
Oggi tuttavia di quel Paese lontano più che dei successi di Volkswagen è più opportuno raccontare dei nuovi modelli Nio, la Casa automobilistica fondata da un miliardario cinese sei anni fa, che fa paura anche a Elon Musk e alla sua Tesla perché promette automobili elettriche con autonomie da record e anche sistemi di sgancio e riattacco delle batterie innovativi che permettono di cambiarle e quindi acquisire autonomia in soli tre minuti. (soluzione nota e provata in Israele ma non facilissima da farsi quindi interessante sarebbe capire cosa Nio ha aggiunto).
Attenzione anche a gridare al miracolo, perché Nio annuncia più di 1000 chilometri di autonomia ma andando un po’ più nel dettaglio si scopre con batterie da 150 kwh! Un pacchetto che è quasi il doppio di quello in uso su molte elettriche made in Germany.
Filtrano poi indiscrezioni che Nio stia lavorando a batterie allo stato solido da ben 360 Wh/kg. Trapela anche che il cervello che gestisce l’elettronica di bordo delle Nio sia non uno ma sette passi in avanti rispetto a quello della Tesla con 48 core CPU A78, 256 core Tensor di terza generazione, 8.096 core CUDA e 68 miliardi di transistor, con una potenza di calcolo totale di 1.016 TOPS!
Insomma: tutto appare come un sogno ma anche un incubo per chi vive a 9 mila chilometri da dove nasce questo mostro Nio anche perchè i prezzi delle Nio sono nettamente più bassi della concorrenza: attorno a 70 mila euro per il modello rivale dell'Audi e-Tron. Un buon 35% in meno. Mica poco. Cosi seriamente c’è chi in Germania inizia a pensare che la Cina non sia più la gallina dalle uova d’oro.
A me personalmente rimangono tanti interrogativi che rimarranno tali finché non potrò studiare, toccare e guidare la Nio perche' soprattutto di questi tempi ci sono specialisti nel far apparire oro anche quando e' ben lungi dall'esserlo.
E detto tra di noi: il SUV di Nio non vi sembra che nel frontale assomigli un po' troppo alla Lamborghini Urus? E poi, fatto scorrere il dito sulla foto, guardate l'interno e mettete a fuoco il volante: il simbolo non ricorda il double chevron di Citroen? E poi: è mai possibile che sulle elettriche dichiarino percorrenze senza dichiarire i reali consumi a fisse velocità? E' come se vi raccontassi che l'autonomia della Mercedes Classe E diesel è di 1500 chilometri tacendo che però bisogna andare a 60 all'ora fissi e che quando la si sceglie bisogna optare per il serbatoio maggiorato!