Manca un giorno all’apertura del salone di NY.
Un salone che ha tanti perché a partire dal tema di quest’anno che mette al centro il piacere della guida a differenza dei saloni europei dove si punta più sugli aiuti alla guida, facendo quindi passare il messaggio contrario. A proposito di saloni europei: a settembre ci sarà quello di Francoforte e il termometro lo segna gravamente malato perché FCA, PSA, Volvo, Nissan, Infiniti e Mitsubishi sembra abbiamo dato forfait.
Tra il nuovo mondo e il vecchio le differenze stanno diventando tante. E non solo sulla questione della guida e dei saloni ma anche sul tema emissioni.
Da noi in Europa ci stanno mettendo alle strette con le normative antinquinamento, tanto che le automobili con dieci/quindici anni sono praticamente sparite dalle strade.
Negli USA invece, automobili giovani e meno giovani convivono serenamente: sono ancora tantissime, ad esempio, le Mercedes Classe M prima generazione sulle strade, mentre da noi si sono sciolte come neve al sole. Ma anche si vedono tantissime BMW X5, Cherokee, Toyota RAV4…di fine anni novanta inizio anni duemila.
Dire che avere sulle strade automobili nuove è meglio, è lapalissiano perché immettono meno CO2, consumano meno, sono decisamente più sicure. Però va anche detto che limitare l’impiego delle “anziane” comporta un esborso non trascurabile per i cittadini, costretti a cambiare auto più frequentemente anche se sono ancora in perfetta efficienza. E anche questo comporta una riduzione del proprio parco auto con meno introiti per i governi.
E proprio sulle normative antinquinamento va detto che le normative europee sono decisamente più severe e impongono limiti sulla Co2 troppo stretti, rispetto a quanto succede in tutti gli altri mercati del mondo, tanto che i costruttori sono obbligati a investimenti ingenti che poi vanno a ricadere sul consumatore che si trova con automobili sempre più costose.
Insomma, l’Europa sembra proprio voglia fare la prima della classe ma una riflessione andrebbe fatta per non trovarsi più poveri in un mondo dove anche chi è ricco non sperpera.