Honda, il più grande produttore di motori a combustione al mondo, al salone di Ginevra, ha presentato la sua proposta elettrica.
Si chiama Honda E-Prototype e deriva dalla Concept EV del 2017. Adesso ha quattro porte, un motore elettrico da 74 kw sull’asse posteriore che spinge attraverso le ruote posteriori così da dare più sterzo all’asse anteriore. Lo schema ricorda quello della Renault Twingo e Smart ForFour.
Sulla capacità della batteria Honda ha fatto melina non comunicando alcun dato. Honda ha però detto che l’autonomia con ciclo WLTP sarà di 200 chilometri. Non certo tanti perché effettivi possono risultare anche molti meno, soprattutto se si viaggia con i servizi accesi come aria condizionata o riscaldamento ma anche senza tante attenzioni al contenimento dei consumi.
La scelta di non comunicare la batteria e la sua capacità lascia interdetti perché è un dato fondamentale per valutare un'auto elettrica e fa presupporre problemi di non poco conto anche sulla fornitura, soprattutto nota la penuria di batterie per la mobilità.
Honda promette che questa vettura sarà pronta già verso fine anno e guardandola con attenzione per come è fatta, viene da dire che è ready per la commercializzazione. L'interno è un sfoggio di display con quelli degli specchietti retrovisori portati in plancia e non tenuti sulle portiere come quelli dell'Audi E-Tron. Sicuramente sono molto meglio e meno pericolosi di quelli dell'Audi. Tra i due sedili c'è la consolle con pulsanti per andare avanti o indietro. Tutto è prodotto in modo industriale non come concept o prototipo. I sedili sono comodi. Dietro lo spazio è limitato. Davanti è buona la visibilità, dietro di 3/4 molto meno a causa dei generosi montanti. Grande il lunotto, finalmente perchè importante in un'auto da città e in molte è davvero diventato troppo piccolo. Anche sulla nuova Clio o sulla nuova 208.
Sul prezzo della Honda nulla è stato detto ma di sicuro meno di 20 mila euro non costerà, più del doppio di una Panda a metano. A fronte di tutto ciò e del poco che si sa, viene comunque da dire che questa proposta di Honda è davvero povera tecnicamente e non certo a favore dell'ambiente. Innanzitutto non è amica dell'ambiente per la ridotta autonomia che limiterà l'uso in sharing; poi avendo principalmente poche prestazioni per molti non potrà essere che una seconda auto e quindi pensate al suo impatto ambientale (bisogna aggiungere non ridurre); infine sempre a causa di un range così limitato non la potranno scegliere quelli che vivono attorno alle grandi città e come spostamento hanno sopra gli 80 chilometri di andata e ritorno. Ultima considerazione: Honda ha detto che questa vettura è costruita su una piattaforma inedita. A vedere l'auto appare però come una piccola automobile da città convezionale a benzina o a gasolio, con il comparto motore anteriore ben definito. Tutti hanno sempre detto che quando arriverà l'auto elettrica un grande cambiamento ci sarà nelle forme e nell'abitabilità. A oggi così non sembra proprio e anche per questo pur essendo simpatica a vedersi non convince per nulla. E forse anche Honda se dietro a questa piccola elettrica continuava a mostrare un sistema ibrido con motore a benzina come vedete qui sotto nela foto.