Ieri ho fatto una lunga chiacchierata con un signore che mi aveva scritto per avere un parere tra una BMW M4 e un’Audi RS5.
Un signore oltre che fortunato molto ma molto simpatico, che dopo la nostra chiaccherata mi ha fatto fare una promessa: raccontare alla "nostra community" quanto gli ho detto. E così eccoci qua.
Innanzitutto le due porte, quattro posti, prese in oggetto poco non costano (97.850 euro la RS5 e 83 mila la M4) ma una va tanto di più rispetto all’altra.
Ma prima mettiamo velocemente sotto la lente d’ingrandimento le due vetture. Entrambe usano un 3 litri sei cilindri a V l’Audi, in linea la BMW. Quello della BMW ha più allungo perché può arrivare a 7600 giri mentre quello Audi oltre i 6800 non va. Quindi occhio a guardare solo la potenza, soprattutto di questi tempi dove con il turbo si possono confondere facilmente le idee.
L’Audi usa un cambio automatico a 8 rapporti con convertitore, la BMW un doppia frizione. Come dimensioni del corpo vettura sono molto simili mentre come peso l’Audi è decisamente più…grassa. Oltre i 100 kg. Ma soprattutto ha il peso anche distribuito meno bene rispetto alla BMW che è al 50-50. Il motore Audi ha 450 cavalli, quello BMW 431 nella configurazione standard, poi c’è il pacchetto performance…ma qui ci riferiamo alle versioni...standard. 450 cavalli per l'Audi, 431 per la BMW.
In una delle mie prove preferite, quella tra i birilli, con la BMW M4 standard da 431 cavalli sono riuscito ad ottenere una media di quasi 71 km/h, mentre con l’Audi RS5 non sono riuscito ad arrivare a 68 km/h! Quindi la BMW è risultata assai più veloce.
I motivi di questa mancanza di performance dell’Audi? Uno sterzo che si impunta, un peso eccessivo, un forte sottosterzo, una lentezza di risposta del retrotreno. Tutti fattori che pregiudicano l’agilità.
Mancanza di agilità che si riscontra sulla RS5 anche quando la si porta su percorsi misti: se le prende alla grande dalla BMW M4 se il fondo è asciutto e non si ha un tornante dietro l’altro da affrontare.
Se invece si sale su una strada come lo Stelvio, dove a tornante ce ne è subito un altro che segue, l’Audi ha un vantaggio: la trazione integrale che in uscita a bassa velocità permette di scaricare tutta la potenza senza andare incontro a poco redditizi pattinamenti e quindi schizza subito come un proiettile al contrario della M4, che alle basse velocità soffre la trazione posteriore per un limite cronico di aderenza che si ritrova anche nel tempo 0-100, dove l’Audi svetta con un tempo di 3.7 secondi mentre con la BMW è difficile scendere sotto i 4.5 secondi. Ma attenzione: facendole partire tutte e due da 0 e portandole fino a 200 km/h, escono con lo stesso tempo! 13 secondi. Al di là del motore BMW straordinario perché recupera il tempo perso dovuto alla ridotta motricità alle basse velocità, dovuta alle sole due ruote motrici, bisogna anche sottolineare che nel misto veloce l’Audi faticherà tanto non a far vedere i suoi scarichi a un possessore di BMW ma soprattutto a stargli…dietro! Perché pesando di più obbliga a frenare prima, in più trova l’appoggio in ritardo e quindi impone di non abusare subito dell’acceleratore…tutti punti che alla fine fanno andare meno veloci.
Sia chiaro: immaginando di farle partire insieme a un casello autostradale fino a 100 km/h l’Audi prevale, poi la BMW la riprende e viaggiano…appaiate, quindi sulle carta guardando all’accelerazione sembrano identiche ma tra le curve è tutto un altro film.
Insomma le due coupé quattro posti tedesche sono molto veloci ma con un comportamento assai diverso che porta a dire che con l’Audi si viaggia svelti sempre ma con la BMW però si può andare tanto più forte e con un livello di sicurezza anche maggiore. Perché l’Audi quando va in perdita di aderenza ha reazioni molto brusche, la BMW più progressive. La BMW inoltre è un vero bisturi d’alta precisione mentre l’Audi è un coltello ben affilato ma non preciso quanto il bisturi. Traduzione: colpa dello sterzo e anche della geometria dell’asse anteriore, oltre che dello sbilanciamento pesi, quando si va forte si deve tenere sempre un margine superiore per le correzioni eventuali che, quindi, non permettono una guida di alta precisione chirugica.
Adesso mettiamo un bel cd di Angie Stone e ascoltiamo Wish I Didn't miss you. Siamo in un periodo stagionale ideale. L’asfalto è asciutto, il cielo blu e il sole scalda. Davanti a noi si prospetta un bel rettilineo e scarichiamo tre marce senza patemi.
La curva che viene incontro rapidamente porta a sollevare il piede dall’acceleratore e a pestare sul freno mentre si scalano secche due marce in un colpo solo perché grazie al peso ridotto si può ritardare la frenata alla grande. Si agisce sullo sterzo e la BMW trova l’appoggio immediatamente così da permettere di tornare a premere sul pedale dell’acceleratore, un attimo moderatamente e poi giù tutto. Altro rettilineo e ora arrivano una serie di curve da affrontare in rapida sequenza. La M4 piatta se le…mangia in un boccone perché è immediata nel prendere la direzione impostata e quando ad esempio nella fase finale si scopre che una chiude di più, basta una leggerissima correzione del volante. Si arriva a un punto dove la strada scende piegando a leggermente a sinistra e poi cambia repentinamente pendenza e direzione. Quindi c’è un leggero scollinamento. Si anticipa l’ingresso per dare un colpo deciso di sterzo e contro per la prossima piega, così da essere più allineati verso il cambio di direzione, quindi una leggera esitazione sull’acceleratore per sfruttare il trasferimento di carico e giù tutto. E’ alto godimento.
Ora sullo stesso percorso ci si cimenta con l’Audi. Nel rettilineo anche con l’Audi si scaricano tre marce ma si rimane anche tentati di buttarne una in più, perché il motore arriva a limitatore in fretta ma soprattutto si sentono gli 800 giri in meno rispetto al BMW. Il piede va molto prima sul freno perché l’Audi necessita di più spazio per rallentare. Si scalano anche qui due marce ma mentre si da' sterzo, si sta in apnea perché si fatica a sentire mordere l’avantreno per non parlare del retrotreno. Quindi prima di affondare sull’acceleratore un po’ di tempo passa e alla fine si mette giù tutto quando si è nel rettilineo. Arriva la sequenza di curve. La RS5 è lenta nel trovare il grip in ingresso, ancor di più nell’appoggio e quando ci sono questi cambi di direzione si è sempre fuori ritmo. La strada piega verso sinistra in discesa. La si caccia dentro da cattivi e si imposta per la piega a destra. Si cerca di impuntare la ruota anteriore sinistra così da usarla come leva per far muovere il retrotreno, al fine di sfruttare il trasferimento del differenziale che arriva tardi, ma quando arriva è come avessero dato un calcio e si deve essere lesti nel controsterzo. Lo scollinamento complica la situazione e si continua a vivere in moto scordinato imprecando contro lo sterzo, contro le sospenioni…contro chi ca**o ha messo a punto questa macchina!
Insomma, tra le due, se si deve andare e veramente: la BMW M4.
Quando in Audi sulla RS5 toglieranno 200 kg, miglioreranno la distribuzione dei pesi, metteranno mani allo sterzo e alle sospensioni allora se ne riparlerà.