Il settore dell’industria dell’auto a livello europeo è in profonda crisi per colpa di errori clamorosi da parte del management.
Lo scorso mese di settembre secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti italiano sono state immatricolate 121.666 vetture, il 10,75% in meno rispetto alle 136.316 dello stesso mese del 2023.
Fiat chiude il mese al terzo posto, dietro Volkswagen e Toyota, che salgono rispettivamente al primo e al secondo posto dei Gruppi con più immatricolazioni. La Volkswagen ha segnato 9.742 immatricolazioni, con un -3,83%, che la porta a una quota di mercato per il mese di settembre dell’8,02%. Con 9.704 targhe segue la Toyota, che segna un -5,95% e si attesta su una quota di mercato del 7,98%. Il crollo della Fiat (-43,74%) fa scendere la Casa torinese al terzo posto, Male anche Ford (-14,4%), Jeep (-8,2%) e Audi (-4,13%).
La situazione non migliorerà a breve anche perché il caro listini tiene lontani le grandi fasce consumatrici.
Ma soprattutto, diciamolo: non si vende perché le nuove automobili sono brutte e sono costose, o meglio non valgono quello che costano.
La maggior parte delle auto nuove sono iper dotate di gadgets elettronici ma hanno perso importanti contenuti.
Una delle 5 porte più note non ha più i pannelli soft touch, sostitiuiti con plastiche dure ma il prezzo non si è abbassato è cresciuto.
Una delle elettriche che doveva essere molto popolare ha sezione frontale così generosa che quando avanza ha da spostare più aria e l'autonomia reale va a farsi...benedire!
Una delle station più iconiche e di riferimento non ha più il lunotto apribile, il tetto panoramico è si gigantesco ma fisso, è stato tolto il cassetto portaoggetti per il guidatore a fianco del volante... ma ha uno schermo gigante con comandi fatti per distrarre e andarsi a schiantare.
Tra i Gruppi in maggiore contrazione Stellantis, Volkswagen ma anche Renault. Oltre a tutti i premium tedeschi che si sono concentrati troppo sull’alto di gamma. Anch’essi comunque con risparmi significativi sui contenuti.
In questi giorni è molto in vista la crisi Stellantis ed è notizia recente che Mirafiori dove si produce la 500e farà ancora cassa integrazione fino a novembre!
Fiat imputa la richiesta debole per questa vettura a causa del rallentamento d'interesse per i powertrain 100% elettrici ma dovrebbe prendere coscienza che ha sbagliato prodotto. A proposito, si legga questo articolo del 2020 e anche i commenti (https://autologia.net/analisi-critica-della-fiat-500-elettrica/).
La 500 elettrica è troppo larga, ha poco raggio di sterzo, ha una batteria tirata... è nata vecchia 4 anni fa e appena vista si sapeva che sarebbe stata un flop.
In Italia il Centro Studi Promotor a fine settembre su un campione rappresentativo di concessionari evidenzia che il 42% dei concessionari dichiara alti livelli di giacenze di auto nuove invendute. Da segnalare poi che l’affluenza nelle show room di potenziali acquirenti in settembre è stata bassa per il 70% dei concessionari, mentre il livello dei prezzi si mantiene elevato. A proposito di prezzi: l’esplosione che abbiamo registrato con aumenti anche superiori al 30% ha minato anche gli incentivi che si sono rivelati l’ennesimo fallimento.
La situazione è quindi seria. Con colpe che devono essere ben indirizzate per non continuare verso questo declino che sta portando a un disastro che fa paura.
Le auto non si vendono anche perché mancano auto popolari.
PS In questi giorni si sta provando un’auto elettrica importante, appena arrivata sul mercato. Ebbene, di miglioramenti significativi nessuno. Dicono che faccia 500 km con un pieno di energia ma nell’uso normale stando ben al di sotto dei limiti, non si riesce ad andare oltre i 350-380 km. Si può aumentare un po’ l’autonomia usando la funzione massimo risparmio ma oltre i 90 km/h di velocità non si va e per muoversi come una tartaruga allora c’è di meglio a un quarto del suo prezzo. E’ pesante per cui c’è sempre il problema del ridotto assorbimento delle asperità. Quando la si lascia ferma per due giorni perde energia e non poca. Quando la si rifornisce si perde energia. Quando la si carica venti minuti ci vogliono tutti. Le colonnine non sono riparate quindi se piove ci si bagna. Insomma, sulla mobilità elettrica ancora non ci siamo. Ma proprio non ci siamo. E attenzione anche ai costi: perché consumando in media 20 kWh ogni 100 chilometri, si possono spendere 13 euro ma anche 20 euro. Mica pochi per fare 100 chilometri! Non dimentichiamoci che con un diesel muovendosi alle stesse velocità per fare 100 chilometri bastano 5 litri, 8 euro!