Sono sempre più le posizioni non positive che vengono prese sull’auto elettrica, da parte di chi nella mobiltà ci lavora da anni.
Dopo quelle del N.1 di Toyota e del N.1 di Stellantis, si aggiungono quelle di un gruppo di scienziati tedeschi che questa volta mettono nel mirino le azioni della Merkel che, attraverso forti incentivazioni, spingono una tecnologia non vincente da un punto di vista economico ma che anche da un punto di vista ambientale è tutto da dimostrare sia giusta e conveniente.
Oltre 60 tra accademici e professionisti, guidati dal professor Thomas Willner dell'Università di scienze applicate di Amburgo, auspicano che la lotta alla riduzione della emissioni di CO2 preveda una maggiore apertura ad altre tecnologie, proponendo, per esempio, una rivalutazione dei biocombustibili e dei carburanti sintetici. Quindi attenzione: un proseguo dei motori termici! Scusate per l'inciso ma lo devo fare: qui su Overmobility se ne era parlato nel 2017!!! (http://www.overmobility.com/warning/30-agosto-2017-carburanti-sintetici-auto-camion-mobilita-autodepoca) e poi ancora nel 2019 (http://www.overmobility.com/a-proposito-di/27-settembre-2019-bosch-carburanti-sintetici-auto-co2-emissioni).
Gli scienziati tedeschi evidenziano come la classe politica continui ad ignorare la reale emissione di CO2 dell'intero ciclo di vita delle auto elettriche, soprattutto in Germania (loro sono tedeschi, ma questo vale per tanti altri Paesi), dove gran parte dell’elettricità è generata dalle centrali a carbone, ma anche invocano riflessioni serie sul reale impatto partendo dal presupposto che, per essere veramente ecosostenibili, le auto elettriche dovrebbero avere batterie piccole per essere meno impattanti nella produzione e nello smaltimento.
In tutto questo poi bisogna anche fare chiarezza sulle fonti rinnovabili. Prendiamo come esempio il parco eolico che si pensa di realizzare nel mare del nord: nessuno chiarisce quanto tempo necessiti per diventare a emissioni zero calcolando le emissioni nel realizzarlo e quanto poi sia il ciclo vita. Perché una pala non dura per sempre e l'energia che genera non è costante, quindi richiede accumulatori di stoccaggio che anch'essi non sono eterni.
Riassumendo la mobilità elettrica ha costi elevati che ne potrebbero fare un prodotto per pochi e da un punto di vista ambientale i conti reali sull'impatto sembrano non siano a suo favore.
Ma la politica l’ha premiata fortissimamente e ha fatto passare un messaggio che è sempre più difficile scalzare.
Per sempre più persone elettrico è zero emissioni.
in tutto ciò c'è un ulteriore problema: chi usa le auto elettriche è convinto, grazie a colonnine che dispensano addirittura energia gratis come quelle in molte località montane, sponsorizzate da Case automobilistiche e aperte a tutti a costo zero, che sia molto conveniente. E questo porta molti utilizzatori a non capire l’esatto consumo. Entrando nello specifico, un’auto a benzina se sta ferma non perde energia ad esempio, una elettrica invece si, quindi consuma anche quando non si muove ma avendo energia a costo zero...auguri, vengono prese lucciole per lanterne.
E nessuno anche di questo ne vuole parlare.
Come si è detto più volte non si è critici sulla mobilità elettrica si è realisti. Fino ad oggi tutte le elettriche non hanno dimostrato di essere vincenti. Ora qualcosa sembra stia cambiando perché sono in arrivo novità importanti che andranno pesate e valutate e quindi si capirà davvero lo stato reale e se si andrà verso un mondo migliore o peggiore.
Insomma, il rischio concreto è di pensare di andare in una direzione quando in realtà si va nel senso opposto.
In parole semplici: attenzione che si pensa di ottenere una forte riduzione delle emissioni e invece se ne fanno molte di più.