Non passa giorno che non ci sia azienda del settore automotive che annunci cambiamenti.
L’ultima in ordine di tempo è Renault.
La Casa francese ha svelato la strada che intende percorrere nel prossimo futuro. Percorso messo a punto dal suo Ceo italiano Luca de Meo.
Subito chiarisce l’importanza del “made in France” e la necessità di una elettrificazione sempre più spinta, alimentando il populismo dilagante sempre tutti più convinti che non sia l’unione a fare la forza e che l’elettrico sia la soluzione ai mali del pianeta senza se e senza ma.
L’obiettivo prefissato da Renault, da raggiungere entro il 2030, è di garantire ai veicoli a batteria il 90% della quota di mercato, ma attenzione: già nel 2025 il 65% delle vendite dovrà essere composto da veicoli elettrici o elettrificati (quindi ibride).
Per raggiungere questi obiettivi la gamma delle elettriche crescerà con il debutto di ben 10 nuovi modelli su due tipologie di piattaforma: la CMF-EV e la CMF-BEV. Sul tema autonomia trapela che le nuove vetture dovrebbero arrivare a ben 580 chilometri, con quanta energia però non viene detto.
Uno dei modelli che utilizzerà la piattaforma CMF-EV sarà la nuova Megane E-Tech Electric che arriverà nel 2022 e sarà prodotta a Douai.
Per le compatte verrà invece utilizzata la piattaforma CMF-BEV, che consentirà al Gruppo Renault di proporre veicoli elettrici accessibili. Si sente un 33% in meno del costo della Zoe. Mica poco.
Sempre su questa piattaforma si dovrebbero vedere nuovi modelli con nomi mito, come R5 e la R4. Per queste elettriche pure l’autonomia sarà di 400 chilometri, quindi più o meno come la Zoe, e il motore elettrico dovrebbe essere da 130 cavalli, mica pochi per delle utilitarie.
Le auto elettriche di prossima generazione del Gruppo Renault useranno ancora nickel, manganese e cobalto con celle standardizzata per poter servire fino a un milione di veicoli. Sempre le celle godranno della partnership con Envision AESC che svilupperà a Douai una gigafactory con una capacità di 9 GWh nel 2024 con l’obiettivo di raggiungere 24 GWh nel 2030. Questo partner, situato nei pressi di Renault ElectriCity, garantirà la produzione di batterie a costi competitivi, con una carbon footprint ridotta.
Anche il marchio Alpine svolterà verso l’elettrificazione e aumenterà l’offerta di prodotti con l’introduzione di due nuovi modelli tra cui una vettura più compatta a cinque porte su base R5, praticamente sarà la versione pepata.
Renault annuncia anche la firma di un protocollo di intesa per diventare azionista della start-up francese Verkor con una partecipazione superiore al 20% con l’intento di sviluppare congiuntamente una batteria ad alte prestazioni da industrializzare tra il 2022 e il 2026 così da poter realizzare anche una fabbrica con capacità inziale da 10 GWh. Ancora sul tema batterie: per quello allo stato solido i tempi sembra si dilatino a dopo il 2030 e questo potrebbe essere un grosso problema se come sembra altri produttori possano arrivare sul mercato già nel 2026.
Per quanto riguarda il riciclo è prevista una accelerazione dello sviluppo delle competenze con Mobilize, al fine di generare sempre più valore in ogni singola fase del ciclo di vita. Per le applicazioni durante la prima fase di vita della batteria nel veicolo, il Gruppo intende sviluppare soluzioni “Vehicle-to-grid” che consentono di ritrasmettere l’energia dalla batteria dei veicoli alla rete elettrica. Quando le batterie sono esauste, grazie alla partnership con Veolia, verranno avviate a processi di riciclo, avvalendosi del progetto Re-Factory. L’obiettivo prefissato, da raggiungere entro il 2030, è quello di generare più di un miliardo di euro di fatturato con queste attività.
Ricapitolando: Renault amicca alla finanza, ammicca ai nostalgici con il ritorno di R5 e R4, ammicca alla politica, ammicca ai sognatori...diventa in parole molte semplici buona per tutti.