Entro la fine del 2020 Ford ridurrà non di poco la sua presenza in Europa tagliando il numero dei dipendenti, almeno 12 mila, dei modelli e delle fabbriche.
Ford chiuderà stabilimenti in UK, Francia; cederà quello Slovacco alla Magna ma anche ridurrà la produzione a Valencia in Spagna e a Saarlouis in Germania.
Ford non abbandonerà l’Europa come ha fatto General Motors ma il suo impegno nel Veccho Continente verrà fortemente ridotto.
Ford oggi occupa attorno alle 50 mila persone in Europa, dovrebbero scendere abbondantemente sotto le 40 mila con importanti tagli anche sulla parte manageriale.
I motivi per cui Ford si ridimensiona sono tanti e alcuni scrivono che l’azienda è indietro sull’auto elettrica, sulle ibride e sulla guida autonoma. Tutte balle perché tutti i costruttori comprano da fornitori tecnologia e componenti per l’elettrificazione e ciò dovrebbe far riflettere ancor più chi continua a spingere in quelle direzioni. Altri scrivono che in Europa c’è debolezza di domanda e allora Ford si vede costretta a tagliare. Altra balla clamorosa perché il mercato europeo come volumi è pur sempre da 15 milioni l’anno.
Il punto vero è che Ford se non guadagna taglia e in Europa da un po’ di anni i conti sono in rosso. Non ha funzionato il programma Vignale, la Mondeo fatica e anche altri modelli pur essendo di notevole qualità non incontrano secondo le attese. Peccano un po’ nel design, nell’immagine e basta questo a fargli perdere appeal in un mercato dove oggi va più di moda l’oriente che l’occidente ma anche dove il consumatore europeo viene sempre più confuso dai fumi per fargli perdere di vista l'arrosto.
E non quindi a caso Ford annuncia che entro il 2024 in Europa prevede di triplicare le importazioni così da poter aprire o chiudere i rubinetti a seconda dei guadagni con maggiore rapidità e senza il rischio di dover versare lacrime e sangue come ha fatto in questi ultimi tempi nel Vecchio Continente che sta andando incontro a un periodo difficile per il desiderio di voler cambiare costi quel che costi e dove lo si ripete ancora c'è un consumatore troppo disorientato che vive alla giornata come la politica e quindi non permette investimenti e piani ragionati.
Attenzione che alcuni vedono in queste mosse anche un alleggerimento delle azienda per una possibile alleanza.