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1 dicembre 2017

quelli che nell’auto vedono l’Eldorado

Il mercato dell'auto salirà ancora?
Si andranno oltre i 100 milioni di veicoli prodotti l'anno?
Secondo alcuni si, perché ci sarà un grande cambiamento che obbligherà a una svolta epocale.
Per altri no. Bisognerà aspettare ancora con la tecnologia a idrogeno delle fuel cell.

Molti parlano di un miliardo di veicoli, che sono quelli oggi presenti sul pianeta Terra, da sostituire!

Non è un momento facile per chi sta sul ponte di comando di un’industria automobilistica, oggi. Da una parte ci sono troppe variabili e poche certezze per cui scegliere facile non è; dall’altra se parte la mobilità elettrica c’è un potenziale di ben….1 miliardo di veicoli da costruire. Perché oggi 1 miliardo di auto a benzina e diesel circolano e se solo si pensa a un 20%, i numeri comunque sono da sballo o meglio ubriacatura. E forse proprio per questo molti da una parte guardano con sospetto l’avanzata dell’elettrificazione dall’altra si fregano le mani sperando che accada, pensando a un periodo in totale stato di ebrezza.
 
I nodi da sciogliere sono tantissimi sia tecnici sia politici, ma la svolta elettrica della Cina che è il primo mercato al mondo per l’auto una mano la offre a chi sobrio non vuole rimanere.
 
Il punto è che non si sa quando e se avverrà la svolta e se sarà repentina o lenta. La data prevista per molti sarà attorno al 2022 quando saranno pronte più fabbriche specializzate nella produzione di veicoli elettrici ma pensare a un cambio totale è da veri... sbronzi. Perché l’auto elettrica non potrà mai servire chi vive fuori dalle città. E nelle città o meglio nelle megalopoli chi oggi vive sta già rinunciando all’auto. E questo è un punto da non sottovalutare, tanto che alcuni esperti del settore automotive sono piuttosto preoccupati di ciò.
 
E così si vive nell’incertezza, tra chi scommette su un futuro radioso e chi tira in remi in barca aspettando che passi la buriana o che non scoppi tutto in mano. Anche a costo di rimanere indietro, mettendo in conto di perdere magari anche qualche battaglia ma non la guerra. Come si diceva: chi vivrà vedrà, perché ora come ora è impossibile andare a vedere oltre il proprio naso. E stare sul ponte di comando è la cosa più difficile che ci sia. 

 

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