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24 ottobre 2017

Si parla di incentivi...

In Italia un’auto elettrica costa tre volte tanto una normale a benzina ma sembra esserci l’intenzione di spingere al passaggio all’auto elettrica attraverso incentivi, soprattutto per le famiglie che hanno redditi bassi e macchine vecchie! Questa intenzione lascia perplessi perché si propone di dare a chi ha reddito basso un mezzo che non è di costo contenuto. E soprattutto dopo sette/dieci anni quando va bene di far trovare persone con ridotti introiti economici a dover sostituire i pacchi batteria che poco costosi non sono e non saranno. Certo, si parla anche di incentivi per ibride, metano...ma pensare di diffondere così la mobilità elettrica può rivelarsi un boomerang fuori controllo. Anche perché gli interessi in gioco di tanti possono far spostare il bilancino verso una direzione non propriamente sana per il nostro Paese.

Incentivi per l'auto in Italia: se ne torna a parlare

Meglio sarebbe se incentivi devono essere distribuirli equamente su tutte le forme di alimentazione perché a vedere il “well to whell” cioè il ciclo completo dalla fonte alla ruota è tutto da dimostrare che la mobilità elettrica sia la giusta soluzione. Inoltre non bisogna sottovalutare che la spinta sulla mobilità elettrica arriva dalla Cina che ha parecchi interessi a riguardo e non certo solo quelli ambientali perché se così fosse dovrebbe prima curarsi delle fonti produttive che ancora a oggi per la stragrande maggioranza avvengono in centrali a carbone tutt’altro che moderne, per rimanere in gergo automobilistico non euro 2, non euro 1 ma euro 0. E a chi pensa che i Diesel aspettino solo la mannaia scendere perché già sono sul patibolo sappia che ieri Hyundai in Corea ha fatto il punto sulle tecnologie propulsive annunciando che entro il 2022 avrà 10 motori a benzina, sei diesel e sei nuove trasmisisoni oltre a veicoli ibridi ed elettrici ma anche fuel cell, facendo quindi capire che tutte le porte sono aperte. Così come tantissimi altri costruttori anche al recente salone di Francoforte hanno fatto capire che il Diesel ha ancora molte carte da giocare a conferma davvero che oggi scegliere una sola direzione ascoltando poche campane può essere davvero letale. E senza considerare il tema dei carburanti sintetici. Quindi in Italia dove non mancano eccellenze si inizino a fare studi attenti dal pozzo alla ruota, per stabilire il vero inquinamento legato alla mobilità, e poi eventualmente sicuri si prenda posizione.

Dal pozzo alla ruota: il difficile e complesso calcolo per stabilire il vero inquinamento legato alla mobilità.