Auto mercato Italia novembre 2019
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4 dicembre 2019

mercato: è tempo di super sconti

In novembre sono state immatricolate in Italia 150.587 autovetture con un incremento del 2,17% sullo stesso mese del 2018. 
 
Questo risultato non è certo brillante perché ottenuto in larga misura grazie ad un forte apporto di immatricolazioni a chilometri zero.
 
Auto a chilometri zero che si debbono per le scelte comunitarie che dall’anno prossimo faranno pagare ai costruttori pesanti multe se complessivamente le auto vendute supereranno una soglia stabiliti delle emissioni di CO2.

In Italia molti raccontano che il rallentamento del mercato si deve anche alle recenti scelte sulla tassazione delle auto aziendali ma è più una strumentalizzazione politica. I punti veri sono due: il primo che manca certezza e il secondo non ci sono più in giro tanti soldi, quindi si vuole spendere solo su prodotti che durano e garantiscono libertà di circolazione. E viene anche da dire che tutta la comunicazione sul futuro elettrico della mobilità ha le sue responsabilità.

Venendo al risultato del periodo gennaio-novembre, va detto che le immatricolazioni hanno toccato quota 1.775.884 con un calo contenuto nello 0,58% sullo stesso periodo del 2018. Alla luce degli ultimi dati appare tuttavia difficile che questo piccolo calo possa essere recuperato in dicembre. E’ quindi altamente probabile che il consuntivo dell’intero 2019 chiuda al di sotto di quota 1.910.564 (che è il dato del 2018) che sarebbe comunque un risultato ancora insoddisfacente in quanto con un parco circolante di oltre 39 milioni di autovetture la sola domanda di sostituzione genera, in condizioni normali, un volume di acquisti decisamente superiore. Ne consegue che nuova domanda di sostituzione arretrata si aggiungerà al forte contingente di acquisti rinviati nella lunga crisi iniziata nel 2007 e ormai decisamente superata da tutte le economie avanzate, ma non dall’Italia. Secondo Gian Primo Quagliano, Presidente del Centro Studi Promotor, ci si dovrebbe rendere conto che avere il parco circolante più vecchio d’Europa è un record non invidiabile per il nostro Paese che ne paga, dal 2008, le conseguenze in termini di inquinamento, di sicurezza sulle strade e di occasioni di sviluppo economico sprecate. Ma c’è anche da aggiungere che sull’ambiente può essere meglio perché nella fabbricazione di ogni nuovo prodotto l’emissione di CO2 ha un suo importante impatto che bisogna iniziare a considerare. Inoltre per il settore della riparazione è positivo perché genera più lavoro. C'è poi da considera che oggi la maggior parte delle nuove auto non viene prodotta in Italia, e questo è un ulteriore punto su cui si dovrebbe riflettere. 
Infine c'è anche da dire che molte auto importanti come le sportive immatricolate a km0 si offrono con sconti pesanti, quindi chi può può fare ottimi affari. Ad esempio si trovano della Audi RS3 a 58-63 mila euro contro un listino di 71 mila euro; delle Seat Leon Cupra a meno di 28 mila euro contro un listino di 46.200 euro; delle Hyundai i30 N a meno di 28 contro un listino di 36 mila euro; delle Volkswagen Amarok a 39 contro 48; delle Stelvio 2.0 turbo benzina a 40 mila contro 57... 

 

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