Svolta verso l'elettricazione
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3 aprile 2019

svolte pericolose, quella di Volkswagen fa paura

Il N.1 di Volkswagen Herbert Diess ha fatto le sue scelte: 50 mld di spesa per 70 modelli elettrici con l'obiettivo di venderne almeno 22 milioni in dieci anni. 

Numeri pazzeschi ma per un colosso che negli ultimi dieci anni ha costruito ogni anno attorno ai 10 milioni di veicoli…fanno anche sorridere. 

Nei dieci anni passati Volkswagen ha piazzato nel  mondo un po' meno di 100 milioni di veicoli; nei prossimi dieci ne dovrebbe vendere altrettanti, di cui 22 milioni elettrici. Il 20%! 

Al di là del valore sul totale, c’è comunque una tensione in Volkswagen come mai nel passato, perché non si sa se l’auto elettrica incontrerà i favori dei consumatori, non solo per il costo maggiore ma per la tecnologia acerba, che ancora non permette di avere autonomia e tempi di rifornimento accettabili.  Ma anche c’è tensione perché Volkswagen come comunicazione tanto sta spingendo verso la parte minore del suo business. 
Secondo molti, la Casa automobilistica tedesca potrebbe pagare queste scelte pesantemente e dopo le spese del dieselgate, se si dovesse trovare a sostenere altre “spese folli”, si domandano come farà a vivere.

In Germania c’è tanta preoccupazione anche perché il sistema mediatico legato a Volkswagen ha molta influenza sia sulla politica sia sul pubblico, arrivando a poter generare dei veri disastri se, come oggi, non si hanno certezze sull’ambiente, la sicurezza, l’economia in generale per un cambio così importante, come quello legato all’elettrificazione.

A Monaco come a Stoccarda ma anche a Berlino c’è chi trema. Molti personaggi di spicco dell’industria automobilistica tedesca non capiscono le mosse di Volkswagen e del suo N.1 anche perché non sembrano esserci passi in avanti sulla tecnologia legata alla mobilità elettrica, tali da far immaginare meraviglie a breve termine. E quindi la scelta sembra sempre più un azzardo.

Al prossimo salone dell'automobile di Shanghai Volkswagen presenta una SUV elettrica importante. E tutti si domandano quanto sarà efficiente e che senso ha fare tali giganti dai piedi d'argilla perchè necessitano di mega batterie con tutte le problematiche del caso.

Sempre a proposito dell'automobile con le pile: alcuni sostengono che per compensare le emissioni di CO2, dovute alla produzione di un pacco batteria da 90 kwh, il valore sia assimilabile a quello emesso in 200 mila chilometri da un’auto a gasolio! Se così fosse, per l’ambiente l’auto elettrica sarebbe letale. Inoltre c'è chi fa notare che gran parte dell'energia elettrica viene ancora prodotta con petrolio e che se ne consumerà di più con l'auto elettrica. Quindi anche per questo molti fondi ma anche Stati non sono contrari.

Per quanto riguarda i conti economici c’è chi mostra quelli in super rosso di Tesla e chi si sottolinea come anche se si arrivasse a proporre un’auto elettrica a 20 mila euro sarebbe sempre il doppio del prezzo di una Polo che da' di più…  E in questo caos c’è chi mette una chiosa sostenendo che spendere di più per inquinare di più è da folli! 

E sempre sull’auto a pile c’è il tema sicurezza che preoccupa: incendi difficili da domare con autocombustione ritardata ma anche emissioni di gas pericolosi. Inoltre cavi di alimentazione da rimanere…fulminati.

In Volkswagen oggi si parla della svolta elettrica. Si guarda alla famiglia di modelli che arriverà, si cercano sponde con la politica e i verdi, si punta ai mezzi di trasporto in condivisione.... 

In Volkswagen nessuno racconta di aver trovato una batteria particolare, di aver risolto i temi legati alla sicurezza e di aver verificato che l’auto elettrica impatta meno di una a gasolio, benzina o metano, spiegando come riescano a spostare più massa senza consumare più energia!

 
Alla fine viene da dire: incrociamo tutti le dita.  Viviamo in un mondo dove tutti pensano di avere la verità a portata di click ma dove invece di certezze ce ne sono sempre meno. Anche per chi deve cambiare auto, chi deve fabbricarle, chi deve legiferare e chi racconta cosa gli raccontano.

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