Koenigsegg
A proposito di...
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17 marzo 2020

Koenigsegg: oggi tutto è in gioco. Anche il V8 Ferrari

A Christian Koenigsegg manca un anno per tagliare il traguardo del mezzo secolo.
E di questi giorni in tanti non fanno che parlare di Lui. Ma non per questo.
 
Tanti parlano di Lui e della sua azienda un po’ per il prototipo che ha in sviluppo, con cui intende superare il record di velocità della Bugatti, avvicinandosi quindi ai 500 km/h; un po’ per l’ultima creazione, la Gemera, una quattro posti ibrida da 1700 cavalli che utilizza come motore termico un tre cilindri 2 litri che pesa solo 70 kg ma soprattutto è privo di albero a camme e può essere anche alimentato con carburanti a impatto vicino allo zero; un po’ perché si chiedono il motivo di tanto improvviso attivismo e se tutto ciò che ha in cantiere è concreto o figlio di un sogno che rimarrà tale.
 
La
Koenigsegg bisogna ricordare che vide la luce nel 1994.
Figlia di Christian von Koenigsegg, è un’azienda “automobilistica” svedese molto ambiziosa al pari di chi la conduce con il pallino delle prestazioni.
 
Christian von Koenigsegg, immatricolato nel 1972, a Stoccolma, a 19 anni inventò un nuovo modo per posare il parquet, senza colla o chiodi, e la vendita del brevetto gli portò i fondi necessari per creare la Koenigsegg Automotive a soli 22 anni. Era il 12 agosto 1994. Dopo otto anni vide la luce la CC8S. Una due posti con porte ad apertura raffinata e scenografica ma soprattutto una velocità massima ben superiore ai 380 km/h che ne faceva la vettura più veloce del mondo. Il motore era un Ford super elaborato e turbizzato che non teneva il passo del V12 della Ferrari Enzo come erogazione e anche cavalli. Ma attenzione, la Koenigsegg andava e tanto di più.  
 
In quegli anni chi scrive ebbe la possibilità di provarle entrambe. E all’epoca l'acceleratore era sempre ma proprio sempre contro il pavimento. Rimasi assai colpito da questa creatura svedese. Non fulminato dalla Koenigsegg CC8 ma comunque ben impressionato.  L’auto vibrava, il motore aveva una erogazione brutale e un regime di utilizzo limitato, c’era un cambio ostico, se  non ricordo male quattro pedali (il quarto era un finto pedale di appoggio)…ma quanto andava!
Era una vettura da corsa con la targa, acerba ma che poteva avere un suo perché se l’avessero fatta ben maturare... Come poi è stato. In due anni Koenigsegg ne produsse 6. Non male. E ciò permise a Koenigsegg di continuare nello sviluppo di quella berlinetta, così arrivò la CCr con potenza portata sopra gli ottocento cavalli. Grazie a tanta potenza riuscì a superare il record di velocità massima della Mclaren a Nardò e così entrò nell’olimpo dei grandi. Anche quella si provò e lì si vide finalmente qualcosa di meglio. Sia chiaro: le Koenigsegg non sono mai state auto da guidare, confrontabili con le Ferrari o le Lambo, ma nemmeno con le Pagani. Sono auto…particolari.
 
Per capirsi meglio confrontare la Pagani con la Koenigsegg è come considerare l’acqua frizzante al pari dello champagne.
La Koeningsegg ha prestazioni nettamente superiori quindi non si confonda il sacro con il profano. E non a caso la Koenigsegg fa motori, cambi…la Pagani si concentra nel produrre i pulsanti ricavati dal pieno e mettere il suo nome su un motore Mercedes!
 
Chiarito ciò, l’attivismo di Koenigsegg di questi tempi lascia però un po’ perplessi. Perché sembra abbisogni di grande attenzione o per essere più chiari stia cercando di conquistare qualcuno o per cedergli l’azienda o per farlo entrare in società. Oppure voglia emulare Musk, da un punto di vista finanziario. Cosa anche che meriterebbe, perché a Christian Koenigsegg va riconosciuto che tanto ha sempre cercato di inventare e dare. Il nuovo tre cilindri duemila benzina senza albero a camme è il sogno di tutti i motoristi ma finora da nessuno trasformato in realtà. Christian Koenigsegg lo ha promesso sulla sua ultima creatura, la Gemera, di cui intende produrne 300 pezzi e ha creato molto scompiglio.
La Gemera è una quattro posti ibrida plug in con un motore termico rivoluzionario a 3 cilindri con lubrificazione a carter secco che fa la potenza di un  otto cilindri Ferrari o Mclaren, sovralimentazione e appunto gestione delle valvole senza asse a camme ma con un complesso sistema di attuatori che sulla carta promette meraviglie. Per questo 2 litri Koenigsegg dichiara 600 cavalli e attenzione un regime fino a 7 mila che può arrivare addirittura sopra quota 8 mila. Certo, bisognerà vedere come, se sarà come la stragrande maggioranza dei 3 cilindri ipernoioso perché on off o... emozionante.

Non sarà difficile scoprirlo perché questa unità viene affiancata a  un sistema ibrido con tre motori elettrici che una volta finita la carica delle batterie faranno vedere di chi pasta è fatto. E allora si capirà se Koenigsegg, a mezzo secolo compiuto, potrà entrare nel mito al pari di Enzo Ferrari e Ferruccio Lamborghini o finirà nella lunga lista dei sognatori stravaganti. Ma soprattutto si capirà se un tre cilindri come questo potrà mettere definitivamente in pensione i plurifrazionati come i V8 di Ferrari e Mclaren ma anche di Porsche, Audi e Lamborghini. E non si sottovaluti che la Gemera è anche una BMW I8 pensata meglio! 

 

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